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a cura di Dario D'Elia

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato due procedimenti istruttori nei confronti di Sky e DAZN "per presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti dei consumatori". Il tema è quello della commercializzazione dei pacchetti delle partite di calcio per la stagione 2018/2019.

Altroconsumo e altre associazioni dei consumatori proprio in questi giorni avevano segnalato alle autorità il malcontento degli utenti, in relazione sia alla qualità dei servizi offerti che alla strategia commerciale. L'AGCM sostiene che Sky avrebbe pubblicizzato il pacchetto calcio senza adeguate informazioni "sui limiti dell'offerta relativi alle fasce orarie" e quindi di conseguenza la clientela sarebbe stata indotta "ad assumere una decisione commerciale non consapevole".

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Un altro profilo di criticità è legato al comportamento adottato con i clienti già abbonati al pacchetto calcio. "A fronte di un significativo ridimensionamento del pacchetto in relazione al numero delle partite trasmesse e in assenza dell'informativa sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti - il professionista avrebbe indotto tali soggetti a rinnovare l'abbonamento nell'erroneo convincimento che l'offerta non fosse mutata", si legge nella nota AGCM.

Si presume anche la violazione dell'articolo 65 del Codice del consumo poiché non sarebbe stato acquisito il consenso del consumatore rispetto alla nuova opzione del pacchetto calcio 2018/2019.

Il servizio streaming DAZN invece è finito sotto la lente dell'AGCM per "l'enfasi data al claim 'quando vuoi, dove vuoi'" che lascerebbe intendere l'ubiquità di fruizione quando invece esistono "limitazioni tecniche che potrebbero impedirne o renderne difficoltosa la fruizione". In secondo luogo sarebbe inesatta la promessa di gratuità del primo mese "senza contratto", poiché in realtà il consumatore ne stipula uno per il quale è previsto il rinnovo automatico, "con conseguente esigenza di esercitare l'eventuale recesso per non rinnovarlo". 

James Rushton CEO DAZN
James Rushton CEO DAZN

"Inoltre, l'iscrizione per la fruizione gratuita del primo mese comporta l'automatico addebito dell'importo per i mesi successivi, in quanto il consumatore, creando l'account, darebbe inconsapevolmente il proprio consenso all'abbonamento al servizio, dovendosi attivare per esercitare il recesso e quindi evitare gli addebiti automatici", puntualizza l'AGCM.

Si presuppongono quindi distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 21, 24 e 25 del Codice del Consumo. Insomma, si manifesterebbero profili di ingannevolezza rispetto alle informazioni comunicate in merito alle caratteristiche tecniche di fruibilità del pacchetto e alle modalità di adesione all'offerta. Senza contare i profili di aggressività, "in quanto il professionista potrebbe aver esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori che, accettando l'offerta per fruire gratuitamente il primo mese del servizio, potrebbero subire un addebito automatico quale conseguenza della sottoscrizione inconsapevole di un contratto".