Agli svizzeri piace bruciare i rifiuti per riscaldare le case

È stata appena inaugurata a Zurigo la più grande centrale svizzera di biogas. L'energia prodotta riscalderà cinquemila abitazioni.

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a cura di Pino Bruno

Se i danesi presto scieranno sul tetto del termovalorizzatore che brucia rifiuti organici per riscaldare le case, in costruzione a poca distanza dal centro storico di Copenhagen, gli svizzeri trasformeranno l'umido in gas naturale. Paese che vai, cultura ambientalista che trovi.

Sabato prossimo le famiglie di Zurigo potranno portare i bambini a visitare la più grande centrale svizzera di biogas. Visite guidate dalle 10 alle 16, per scoprire come si tramutano gli scarti delle cucine e dei giardini in combustibile da distribuire attraverso la rete comunale del gas naturale. Cioè quello che da noi, salvo rare eccezioni, finisce in discarica o in polemica pseudo-ecologista.

La società Biogas Zürich AG ha appena messo in funzione la nuova centrale, alla periferia di Zurigo. Il reattore utilizzerà ogni anno 25.000 tonnellate di rifiuti organici da trasformare in gas, composto e concime destinati all'agricoltura e all'orticoltura. Sono stati i cittadini di Zurigo a chiederne la realizzazione, con un referendum che ha imposto al consiglio comunale di intervenire per ottimizzare lo sfruttamento dei rifiuti organici.

Già dall'inizio dell'anno gli abitanti di Zurigo sono stati invitati a consegnare i rifiuti verdi in speciali cassonetti messi a disposizione dall'azienda per il biogas. Nel primo semestre del 2013 sono stati sottoscritti 13.000 abbonamenti per la consegna degli scarti dei giardini e delle cucine.

Fino alla metà del 2015, la nuova centrale funzionerà al cinquanta percento della sua capacità produttiva. Poi nel reattore saranno smaltiti anche i fanghi dell'impianto di depurazione dell'acqua che si trova nelle immediate vicinanze e la produzione sarà portata a pieno regime. Si potranno così produrre 5,3 milioni di metri cubi di biogas all'anno, quanto basta per riscaldare cinquemila abitazioni.

La nuova centrale ridurrà le emissioni di CO2 nell'atmosfera di 14mila tonnellate l'anno. La costruzione dell'impianto rientra nell'ambizioso progetto comunale "Zurigo città sostenibile - verso la società a 2000 watt". Oggi in media ogni cittadino svizzero consuma 6000 watt di elettricità l'anno, che corrisponde a circa 5.000 litri di olio combustibile.

Circa il 60 per cento del fabbisogno energetico è soddisfatto da combustibili fossili (soprattutto petrolio e gas importato). Il resto proviene da fonti nucleari e rinnovabili (soprattutto energia idroelettrica). L'obiettivo è ridurre i consumi di un terzo, grazie a politiche di risparmio energetico e al graduale abbandono del nucleare in favore delle rinnovabili, "senza sacrificare le comodità essenziali".

Per questo in Svizzera (e in tutto il Nord Europa) i rifiuti organici si bruciano. Troppo preziosi per finire in discarica.