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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google sta usando le sue risorse di machine learning per prevedere le alluvioni. Succede in una regione indiana per ora, ma il progetto è di espandere l'uso di questo nuovo strumento a tutto il mondo, e di aggiungere queste informazioni al "pacchetto" che Google ci offre quotidianamente.

Nello specifico il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Central Water Commission, una commissione del governo indiano che ha fornito competenze sull'uso dei sistemi AI nell'ambito delle alluvioni. E soprattutto la CWC ha creato il National Hydrology Project (NHP), un insieme di informazioni sulle alluvioni e sulle acque in India. Un database che per Google si è rivelato prezioso, perché ha rappresentato un elemento chiave nell'addestramento dell'Intelligenza Artificiale.

Il risultato è un sistema che può avvisare del pericolo con tre giorni di anticipo e con una precisione e un'affidabilità senza precedenti. Né la CWC né Google avrebbero potuto ottenerlo da sole, almeno non con la stessa tempistica, e possiamo senz'altro definire il tutto un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Il comunicato della CWC parla di "pietra miliare" nella gestione delle acque.

flood india

I termini specifici dell'accordo tra le due entità non sono noti, ma è lecito supporre che Google non abbia chiesto alcun pagamento. Ciò che ha ottenuto ha dopotutto già un gran valore di per sé: vuoi il set di dati, vuoi il valore sperimentale in ambito AI, vuoi un'immagine migliore agli occhi dei consumatori di tutto il mondo.

L'azienda californiana comunque non è l'unica a studiare l'uso di sistemi AI per prevedere disastri naturali. Sullo stesso settore si sono impegnate anche Microsoft e IBM, ed esistono un discreto numero di studi indipendenti a riguardo. È dunque lecito pensare che presto questi strumenti troveranno posto nelle nostre tasche, in forma di app o sistema operativo mobile, e chissà mai che un giorno una notifica non ci salvi la vita.