Amazon fa pace con il Fisco, versati 100 milioni di euro

L'Agenzia delle Entrate aveva contestato ad Amazon un'omessa dichiarazione della medesima cifra. Il colosso dell'e-commerce ha dunque versato l'intera somma, regolarizzando la propria posizione con il Fisco italiano.

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a cura di Saverio Alloggio

Amazon ha versato al Fisco italiano una cifra pari a 100 milioni di euro. Si chiude dunque la vicenda tra il colosso dell'e-commerce e l'Agenzia delle Entrate, con quest'ultima che aveva contestato all'azienda di Jeff Bezos un'omessa dichiarazione di redditi della medesima cifra. Un accordo che, cronologicamente, segue quello raggiunto con Apple e Google, certificando l'attenzione dell'Italia verso le policy dei giganti dell'hi-tech.

Scendendo nel dettaglio, la contestazione dell'Agenzia delle Entrate mossa nei confronti di Amazon faceva riferimento al periodo compreso tra il 2011 e il 2015, basandosi sul riconoscimento del possesso, da parte del colosso dell'e-commerce, di una stabile organizzazione in Italia. L'azienda di Bezos però, attraverso il transfer price, spostava gli utili in Lussemburgo, avendo dunque accesso ad una tassazione maggiormente favorevole rispetto a quella del nostro Paese. 

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Jeff Bezos

"Con Amazon sarà ripreso il percorso, a suo tempo sospeso a seguito dei controlli attivati, finalizzato alla stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro delle attività riferibili al nostro Paese", ha spiegato l'Agenzia delle Entrate nella nota stampa diffusa nel pomeriggio.

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Dunque, non solo il versamento dei 100 milioni di euro, ma anche un accordo preventivo per poter regolamentare la policy fiscale Amazon in ottica futura, ovviamente in relazione a quelle che saranno le attività riferibili all'Italia. Insomma, una sorta di evoluzione della web tax, che comunque sembra confermare la propria efficacia nell'attuale forma transitoria, così come sottolineato da Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio.

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Francesco Boccia

"L'accordo tra Amazon ed il Fisco è la conferma che la web tax transitoria oggi in vigore sta funzionando. Il lavoro svolto in questi anni dalla Guardia di Finanzia, dalla Procura di Milano guidata da Francesco Greco e dell'Agenzia delle Entrate ribadisce ancora una volta che il principio su cui ha lavorato il Parlamento italiano dal 2013 ad oggi è sacrosanto. Al tempo dell'economia digitale, le imposte vanno pagate nel Paese in cui si fa business", ha dichiarato Francesco Boccia.

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Come detto in apertura, l'accordo con Amazon si somma a quelli precedenti raggiunti con Apple e Google. Nel caso dell'azienda di Mountain View, la contestazione era relativa al periodo compreso tra il 2002 ed il 2015, con Big G che a maggio 2017 ha versato 306 milioni di euro. Per quanto riguarda invece la società di Cupertino, la contestazione dell'Agenzia delle Entrate faceva riferimento all'arco temporale compreso tra il 2008 ed il 2013, con la Mela che raggiunse l'accordo a dicembre 2015, versando 318 milioni di euro.

Amazon fisco

"A maggio 2015, per garantire di avere in futuro la migliore struttura per servire i nostri clienti, abbiamo costituito la succursale italiana di Amazon EU Sarl, che registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio. Rimaniamo focalizzati ad offrire una grande esperienza di acquisto ai nostri clienti in Italia, dove abbiamo investito oltre 800 milioni di euro dal 2010 e creato oltre 3000 posti di lavoro", ha dichiarato il colosso dell'e-commerce, confermando di aver raggiunto l'accordo con il Fisco.