Amazon rischia tutto, giunta agli sgoccioli la più grande causa legale che sta affrontando

Amazon è di nuovo al centro di una causa legale con l'antitrust, questa volta, però, rischia davvero grosso

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a cura di Andrea Maiellano

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La Federal Trade Commission (FTC) sta per scatenare un uragano legale contro Amazon, attraverso una causa così ampia, e profonda, da minacciare di settorializzare l'intera azienda. Le fasi finali di questa battaglia legale sono in corso propio in questi giorni e ci si aspetta che la causa venga ufficialmente discussa entro il mese di agosto, andando a mettere il gigante tecnologico di fronte alla necessità di rivedere radicalmente alcune delle sue pratiche commerciali.

La principale accusa che la FTC muove contro Amazon, riguarda l'abuso del suo predominio sul mercato. Pare che l'azienda favorisca i venditori che fanno uso dei suoi servizi logistici (magazzinaggio e spedizioni) e pubblicitari, andando a punire, al tempo stesso, tutti coloro che scelgono di non avvalersi di tali servizi.

Inoltre, nella causa presentata dalla FTC, Amazon sarebbe accusata di bloccare la possibilità, per i venditori di terze parti, di offrire prezzi più bassi su siti web concorrenti, andando di fatto a praticare una silenziosa, e coatta, concorrenza sleale.

La notizia è stata riportata da Bloomberg, il quale cita i documenti della pubblicazione della FTC e da altre tre fonti informate sulla questione. Gli investigatori della FTC, così come l'ufficio della responsabile dell'agenzia Lina Khan, hanno lavorato instancabilmente su questo caso per diversi mesi, raccogliendo un quantitativo incredibile di prove e di dettagli per arrivare pronti al giorno in cui la causa verrà discussa.

La Commissione ha anche interrogato decine di testimoni, interni ed esterni ad Amazon, inclusi il CEO Andy Jassy e l'ex CEO, e fondatore, Jeff Bezos. Inoltre, l'FTC, ha raccolto milioni di documenti, provenienti sia dall'azienda che dai rivenditori di terze parti terze, adando a costruire una base, ben più che solida, per l'imminente causa legale.

Come vi anticipavamo poc'anzi, uno degli aspetti al centro dell'accusa è la pratica di Amazon del costringere i rivenditori di terze parti, presenti sul sito, a offrire i loro prodotti al prezzo più basso possibile. Questo impedisce ai clienti di trovare lo stesso prodotto a un prezzo più conveniente altrove, portandoli di fato a fare acquisti su Amazon.

Il problema è che la maggior parte delle vendite di Amazon proviene, proprio, da venditori terzi, i quali quest'anno hanno si sono trovati a sostenere un costo di commissione medio superiore al 50% su ogni vendita, oltre all'impossibilità di vendere a un prezzo più basso su piattaforme di shopping online concorrenti, e con commissioni meno importanti.

Ovviamente, Amazon, ha sempre negato tali accuse, sostenendo che i venditori mantengono il pieno controllo sui loro prezzi. Una dichiarazione che va, però, in netto contrasto con quanto sostenuto proprio da Amazon in merito alle recenti accuse di fare cartello con Apple sui prezzi dei device venduti su Amazon.

Anche il celebre abbonamento Amazon Prime è sotto il mirino della FTC. Quest'ultimo, infatti, offre ai membri servizi quali consegne prioritarie, streaming video, streaming musicale, e-book, videogiochi e contenuti aggiuntivi per questi ultimi, tutti aspetti che l'FTC considera importanti per dimostrare il potere attuale di mercato di Amazon, capace di offrire a un prezzo, indubbiamente, irrisorio una serie di contenuti che presso altri competitor costano molto di più e non possono essere reperiti attraverso un unico servizio.

La FTC ha mantenuto Amazon nel mirino durante tutto l'anno. La recente multa di 5,8 milioni di dollari, inflitta all'azienda per le violazioni della privacy di Ring, le azioni di spionaggio dei dipendenti su clienti ignari, le accuse di cartello sui prezzi in Europa, le accuse per, presunte, tattiche "ingannevoli" relative all'abbonamento Prime, tutti elementi che la FTC ha tenuto sotto stretta sorveglianza preparandosi per attaccare.

Se questa importantissima causa avrà un esito positivo, infatti, Lina Khan potrebbe cercare di obbligare Amazon a una ristrutturazione ordinata dal tribunale. Una situazione che è, decisamente, destinata a tenere banco nel settore tecnologico, e commerciale, per le settimane a venire.