Analisi: nel futuro di AMD c'è una fusione?

AMD non se la cava molto bene ultimamente. Si vocifera da tempo di un possibile acquisto da parte di un'altra azienda. Analizziamo la situazione e cerchiamo di capire dove possa andare a parare.

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a cura di Tom's Hardware

AMD: fondersi o non fondersi?

Gli ultimi 19 mesi non sono stati certo facili per AMD. Molte voci sostengono che sia diventata, o stia diventando, un boccone appetitoso. La nostra curiosità cresce ogni giorno che passa. Fondersi o non fondersi, questo è il dilemma (per AMD).

Il valore di AMD è inferiore ai 4 miliardi di dollari da tempo; la diretta conseguenza è che ci sono numerose aziende che potrebbero acquistarla in un batter d'occhio, gettandosi nel mercato delle CPU. Le voci sulle acquisizioni, quindi, non ci sorprendono. Crediamo che AMD sarebbe un acquisto interessante, e anche che ci siano due candidati credibili.

L'ascesa

Prima che Intel facesse del mercato il proprio parco giochi, con l'architettura Core 2, in molti credevano che il successo di AMD si dovesse all'attuale amministrazione; una squadra gestita da Hector Ruiz, ex-direttore Motorola e consulente di George W. Bush.

La verità è un'altra: la buona situazione era un'eredità della gestione precedente, diretta da Jerry Sanders III e Atiq Raza. Dopo aver perso la sfida della Microsoft Xbox e con il K8 in uno stato di sviluppo avanzato, Sanders decise che c'era bisogno di un venditore che fosse anche un buon politico. La scelta ricadde su Hector Ruiz. Dopo di lui firmò anche Henri Richard, che riuscì a instaurare ottime relazioni con Ferrari, con il ciclista Lance Armstrong e con alcune squadre di calcio, grazie ad un piano di sponsorizzazioni sportive.

Verso la metà degli anni '90 AMD navigava in cattive acque, ma poi riuscì ad assestare un colpo vincente con il design K7 (conosciuto come Athlon), che incrociò le armi con il Pentium III di Intel. L'architettura K7 era l'orgoglio di un'equipe diretta da Dirk Meyer: per la prima volta un processore AMD era migliore del suo concorrente Intel. I risultati si fecero sentire velocemente, e molte compagnie si rivolsero ad AMD, tralasciando Intel. Oggigiorno le tracce dei grandi successi sono ancora visibili, basta visitare un sito di produzione di schede grafiche, o di penne USB, o simili. Molte di queste fabbriche hanno scelto sistemi AMD con processori Athlon 64. Un risultato modesto, in termini numerici, ma impareggiabile per il ritorno d'immagine che produce.