Fusione AMD-Nvidia. Primo fallimento

AMD non se la cava molto bene ultimamente. Si vocifera da tempo di un possibile acquisto da parte di un'altra azienda. Analizziamo la situazione e cerchiamo di capire dove possa andare a parare.

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a cura di Tom's Hardware

Fusione AMD-Nvidia. Primo fallimento

La prima scelta di AMD, in ogni caso, era Nvidia. All'epoca dei negoziati AMD valeva 23 miliardi di dollari, e Nvidia oscillava tra gli 11 e i 13 miliardi. Parliamo della seconda metà del 2005, quando AMD cercava un modo di contrastare le nuove minacce Intel, chiamate Nehalem e Larrabee. Sappiamo che non se ne fece nulla per via di dissapori tra Hector Ruiz e Jen-Hsun Huang, l'amministratore di Nvidia. Se la fusione fosse andata in porto, oggi avremmo un gigante dei semiconduttori con Athlon64, Phenom, Opteron e GeForce, Quadro ed nForce a dominare il mercato, al di là di pregi e difetti di singoli elementi del sistema.

AMD si orientò quindi su ATI, e i negoziati sulla fusione iniziarono alla fine dello stesso anno, il 2005. L'affare avrebbe dovuto concludersi nel marzo 2006, e venne annunciato al pubblico il 24 luglio di quell'anno. Leggemmo un'analisi eccellente sull'Inquirer, ma resta il fatto che ATI era la seconda scelta. AMD avrebbe fatto meglio ad acquistare Ageia, assicurandosi una solida base nel settore della fisica, invece di fare due passi avanti ed uno indietro.

Fusione AMD-Nvidia, seconda

Arriviamo al novembre dello scorso anno, il 2007. AMD naviga in pessime acque, e Jen-Hsun Huag si fa nuovamente avanti. Sappiamo che i primi approcci, piuttosto aggressivi, non diedero buoni frutti. Ma gli affari sono affari, non c'è mai nulla di personale. Non c'erano ragioni per non trovare un accorso. Tutto quello di cui Nvidia aveva bisogno erano fondi sufficienti per acquistare la compagnia e ripianare i debiti. La sciarada del campo 3dfx si ripete.

L'unico modo di concludere la transazione era avere l'appoggio dei partners di AMD. Ed è qui che sono comparsi i primi ostacoli. Nvidia è arrivata al successo indebolendo i propri concorrenti. Ha cominciato vendendo GPU con memoria integrata, ai tempi della GeForce3 (eliminando la Guillemot/Hercules), e oggi mette sul mercato schede complete. I suoi collaboratori sono, più che altro, dei decoratori. Molte delle compagnie del settore hanno visto i loro introiti crollare, e i loro battenti chiudere. Se il mercato delle schede fosse tutto nelle mani di Nvidia, Taiwan finirebbe velocemente in quelle di Intel. Ci ricordiamo ancora molto bene quando un ex-CEO Siemens prese tutta la compagnia, e che cosa accadde.

Il secondo aspetto negativo è il debito. Nvidia può contare su un capitale notevole, circa 2,4 miliardi di dollari. Acquistare una compagnia come AMD, tuttavia, richiederebbe almeno 10 miliardi, per pagare i 5,4 miliardi di dollari di debito.

Ma con AMD a bordo Nvidia si metterebbe al riparo da ogni rischio, senza contare che Intel dovrebbe averci a che fare costantemente. Nvidia potrebbe facilmente diversificare il proprio business: potrebbe includere le reti (ha assunto una squadra 3Com anni fa, il che spiega l'ottima connettività "plug&play" dei chipset nForce), o il campo mobile (l'APX 2500 potrebbe essere più importante di quello che sembra), entrare nel campo desktop (con una combinazione Phenom+nForce+GeForce), nel settore workstation (Opteron+nForce, Pro+Quadro), puntare alle piattaforme server (Opteron+nForce, Pro+Tesla), o ancora produrre ultraportatili (Opteron+nForce, Pro+Tesla), e così via. La recente acquisizione di Ageia, ovviamente, renderebbe possibile l'integrazione della fisica in ogni molecola di questo complesso organismo.

Purtroppo, il difetto di Huang è che crede nell'azienda monolitica. Come fece la compagnia che distrusse la linea 3dfx senza sfruttare il secondo marchio IT del mondo (Voodoo, che stava poco dopo Intel), siamo certi che Nvidia farebbe a pezzi ATI, liberandosi dello sviluppo chipset e di quello delle future Radeon. Invece di puntare sulla sinergia, la compagnia perderebbe tempo prezioso cercando di prepararsi al Nehalem e al Sandy Bridge, per quanto riguarda le CPU, e al Larrabee per quanto riguarda le GPU.