Apple e l'acquisto di P.A. Semi, dietrologia

L'acquisto di P.A. Semi da parte di Apple rimane sempre vincolato da una sorta di mistero. Emergono tuttavia alcuni aspetti che portano a pensare che Apple sia stata quasi obbligata ad acquistare l'azienda progettista di processori.

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a cura di Manolo De Agostini

L'acquisto del progettista di processori P.A. Semi da parte di Apple aveva preso in contropiede un po' tutti. Alcuni si spinsero persino a pronosticare una crisi del rapporto con Intel (eventualità smentita dallo stesso Jobs), mentre altri videro in questa mossa la volontà di realizzare da sé i chip per gli iPod e gli iPhone del futuro. Steve Jobs giustificò l'esborso di circa 280 milioni di dollari con la volontà di acquisire il cosiddetto "know-how" di P.A. Semi, utile per affiancare i progettisti di altre aziende durante lo sviluppo di un nuovo tipo di hardware.

Una motivazione senz'altro logica e corretta, ma dietro cui forse ci potrebbe essere una motivazione più articolata. Secondo EE Times, che fa riferimento a una fonte anonima, Apple era un investitore di P.A. Semi prima che l'acquisizione andasse in porto. Tant'è vero che le due aziende, in passato, avevano collaborato e che P.A. Semi, prima della scelta di Apple di abbandonare l'architettura PowerPC e abbracciare Intel, era nella lista dei canditati per assicurarsi gli ordini dalla casa di Cupertino. Proprio la decisione di Apple di unirsi a Intel creò qualche scompenso finanziario a P.A. Semi, che si era pericolosamente avvicinata al fallimento.

Tuttavia, dopo diverso tempo, Apple è tornata a vedere in P.A. Semi delle potenzialità, e per far sì che potesse continuare a vivere ha deciso di acquistarla, prendendo possesso del team di ingegneri e di tutti i brevetti depositati. Apple è stata quindi quasi costretta a fare questo passo, pena la morte precoce di un'azienda e di tutto il suo bagaglio tecnico. Rimane da capire quali siano le potenzialità scorte dagli uomini della Mela, e se l'interesse di Steve Jobs sia limitato solamente alla capacità degli ingegneri. Per saperlo ci toccherà aspettare, oppure munirci di palla di cristallo.