Arriva il PIN di Renzi, funzionerà?

Il Governo vuole che ogni cittadino abbia un solo PIN che garantisca l'accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale, con cui sbrigare le diverse pratiche burocratiche, dal pagamento della bolletta al ritiro di un certificato. Speriamo che il progetto non faccia la fine della Carta di Identità Elettronica.

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a cura di Pino Bruno

Dunque, ci vuole un PIN per accedere ai servizi online dell’INPS. Un altro per entrare nel sito dei servizi sanitari della ASL, un altro ancora per interloquire con il Comune e poi con il sito della Regione. È necessario un PIN anche per interfacciarsi con la scuola del figlio (uno differente per ogni figlio/scuola!) e poi un PIN per usufruire dei servizi del Portale dell’Automobilista del Ministero dei Trasporti. Ah, dimenticavo il PIN per l’Agenzia delle Entrate. Potrei continuare, perché è indispensabile un PIN (o una procedura di autenticazione) per ogni Pubblica Amministrazione.

Chiedere e ottenere il PIN non è impresa semplice. Ogni Amministrazione ha le sue regole e procedure. In genere si tratta di estenuanti forche caudine, fatte di SMS, mail, lettere recapitate dal postino, magari con identificazione de visu allo sportello.

Il premier Matteo Renzi ieri ha messo il dito nella piaga quando ha detto che "la pubblica amministrazione parla 13 linguaggi diversi" e auspicato: "noi vogliamo che parli un'unica lingua e che lavori su tutto". Ebbene, il Governo vuole che ogni cittadino abbia un solo PIN che garantisca l'accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale, con cui sbrigare le diverse pratiche burocratiche, dal pagamento della bolletta al ritiro di un certificato.

Federica Meta, sul Corriere delle Comunicazioni, racconta con maggiori particolari come sarà gestito il percorso “tecnico” del PIN per tutti: "in realtà fa parte di un progetto più ampio, già previsto dal decreto del Fare e rilanciato dall’ex commissario per l’Agenda digitale Francesco Caio: il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese (Spid)".

Se andrà tutto bene, ci vorrà almeno un anno perché il percorso si realizzi, ha aggiunto Renzi nella conferenza stampa in cui ha annunciato la Riforma della Pubblica Amministrazione. Ci sarà una consultazione pubblica dal 30 aprile al 30 maggio. Nei quindici giorni successivi il Governo predisporrà le misure che saranno approvate dal Consiglio dei Ministri venerdì 13 giugno 2014. Chi vuole dire la sua può farlo scrivendo a Rivoluzione@governo.it

Il PIN unico sarebbe un piccolo passo per alleviare le pene del cittadino alle prese con la burocrazia pubblica, ma comunque da solo non servirebbe a granché. C’è da auspicare che non ci si fermi all’annuncio preelettorale, che il progetto non diventi una balena spiaggiata come quello della Carta di Identità Elettronica (CIE), annunciato da tutti i Governi che si sono succeduti fin dal 2001. Per fortuna la Rete ha la memoria dell’elefante e non quella della balena.

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