Asta frequenze a rischio: siamo nelle mani del TAR

Il broadcaster Tivuitalia ha fatto ricorso al TAR per bloccare l'asta per l'assegnazione delle frequenze. Si considera un operatore nazionale e quindi rivendica il diritto di partecipare al beauty contest.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'asta per l'assegnazione delle frequenze del digitale terrestre e per il wireless broadband rischia il rinvio. Il broadcaster Tivuitalia, controllata di Screen Service Broadcasting Technologies, sembrerebbe essere intenzionata a ricorrere al tribunale amministrativo del Lazio per bloccare tutto. Sarà poi da scoprire eventualmente se il rinvio possa riguardare solo il beauty contest DTT o anche l'asta per l'assegnazione delle frequenze wireless broadband.

Il mese scorso il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani sembrava aver spazzato via ogni ostacolo, promettendo per settembre il corretto svolgimento del beauty contest che assegnerà ben cinque multiplex DTT. "Le frequenze devono essere liberate e rese disponibili agli operatori mobili dal primo gennaio 2013", aveva ribadito il ministro.

TV in Italia

Il problema è che il bando approvato a giugno indicava Tivuitalia un operatore di carattere locale, escludendolo di fatto dalla competizione - che ha vincoli di copertura nazionale. Il broadcaster sostiene invece di essere presente in 18 regioni su 20 e di raggiungere circa il 70% della popolazione. Di fatto avrebbe le carte in regola per partecipare all'asta.

Ecco quindi la decisione di rivolgersi al TAR del Lazio e al responsabile del dipartimento media della Commissione Europea Krzysztof Kuik.

Intanto non si placa la protesta dell'associazione delle TV locali Aeranti-Corallo. "Il provvedimento stabilisce che in caso di mancata liberazione delle frequenze entro e non oltre il 31 dicembre 2012, venga disposta la disattivazione coattiva degli impianti con l'ausilio della Polizia delle comunicazioni", si legge nel comunicato ufficiale.

"Per quanto riguarda l'eventuale contenzioso, nonché in ordine alla formazione delle graduatorie per lo svolgimento dell'attività' di operatore di rete nelle diverse regioni, il provvedimento prevede la competenza esclusiva del Tar per il Lazio e stabilisce (con una scelta che, a parere di Aeranti-Corallo, presenta diversi profili di incostituzionalità), una limitazione dei poteri dello stesso Tar, con la conseguenza che l'annullamento di atti, non potrà comportare la reintegrazione in forma specifica delle frequenze di trasmissione, ma solo un eventuale risarcimento del danno". 

"La richiesta del settore televisivo locale di prevedere maggiori importi per gli indennizzi per il rilascio delle frequenze, viene sostanzialmente disattesa''.