Astronauti su Marte a rischio tumori più del previsto

Secondo un nuovo studio gli astronauti che intraprenderanno un viaggio verso Marte correranno un rischio doppio di contrarre il cancro rispetto a quanto preventivato finora.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il problema delle radiazioni su Marte è noto e dibattuto da tempo: riguarda sia la fase di viaggio, sia quella locale una volta atterrati. Studi differenti nel corso del tempo hanno innalzato o abbassato il livello di preoccupazione; adesso se ne aggiunge uno che certo non tranquillizza al riguardo.

Ricostruzione grafica di una tempesta solare che investe Marte   Creddit NASA

Ricostruzione grafica di una tempesta solare che investe Marte Crediti: NASA

Gli scienziati dell'Università del Nevada hanno infatti messo a punto un nuovo modello predittivo secondo cui le radiazioni da raggi cosmici raddoppierebbero il fattore di rischio di contrarre il cancro. Secondo il ricercatore Francis Cucinotta "gli attuali livelli di schermatura contro le radiazioni potrebbero solo, nella migliore delle ipotesi, diminuire di poco i rischi dell'esposizione".

Andando per ordine, precedenti studi hanno dimostrato che i rischi per la salute derivanti dall'esposizione delle cellule ai raggi cosmici includono il cancro, effetti sul sistema nervoso centrale, sulla vista, sull'incidenza di malattie circolatorie e su sindromi acute da radiazioni. Il problema sollevato dal nuovo studio è che i raggi cosmici non danneggiano pesantemente solo le cellule che attraversano.

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Il rischio di cancro anzi si diffonderebbe alle cellule vicine a quelle danneggiate. Cucinotta ha spiegato infatti che non solo "l'esposizione ai raggi cosmici galattici può devastare il nucleo di una cellula e causare mutazioni che possono a loro volta provocare tumori. Le cellule danneggiate potrebbero inviare segnali a quelle circostanti e non affette dal problema, potenzialmente modificando il microambiente e portando le cellule sane a mutare, provocando altri tumori".

Ovviamente anche questo studio non è definitivo. I ricercatori infatti auspicano che le loro conclusioni mostrino la grande necessità di ulteriori studi sull'esposizione ai raggi cosmici prima che prendano il via le missioni spaziali al di fuori della protezione del campo geomagnetico terrestre.

Qui il link alla ricerca completa.


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