AT&T compra Time Warner, un affare da più di 100 miliardi

AT&T ha siglato un accordo di acquisizione con Time Warner da 108,7 miliardi di dollari. La prima telco USA di fatto avrà le serie HBO e i film Warner.

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a cura di Dario D'Elia

108,7 miliardi di dollari. Questa la cifra "monstre" che la più grande telco statunitense, AT&T, sborserà per acquisire la media company Time Warner. Nel weekend sono stati svelati i dettagli dell'accordo: si parla di 85,4 miliardi di dollari erogati con un misto di contanti e azioni, più una trentina di miliardi per ripianare i debiti de gioiello nato nel 1990 dalla fusione tra Time Inc. e Warner Communications.

ATT Warner Bros

Wall Street è col fiato sospeso soprattutto perché AT&T potrebbe ritrovarsi con un debito complessivo di 200 miliardi di dollari. Pesa ancora sui bilanci infatti l'acquisizione nel 2015 di Direct TV, il broadcaster satellitare che ha i diritti esclusivi su numerosi eventi sportivi come NFL Sunday, NASCAR e i tornei di golf più importanti.  

Manca ancora l'ok dell'Antitrust statunitense ma secondo l'amministratore delegato di AT&T Randall Stephenson non dovrebbero esservi problemi e comunque ogni eventuale richiesta verrà soddisfatta. Durissima invece la posizione del candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump che ha confermato l'intenzione di bloccare l'operazione, se mai dovesse essere eletto.

I motivi che stanno dietro a questo progetto di fusione sono di facile comprensione. AT&T è il primo operatore TLC nel mercato residenziale e il secondo in quello mobile. Inoltre grazie a Direct TV dispone delle infrastrutture per il broadcasting satellitare.

Le mancavano i contenuti e con Time Warner ha fatto centro. Il pacchetto infatti comprende HBO (Il Trono di Spade, Silicon Valley, Westworld, etc.), Turner Broadcasting (CNN, NBA TV, TNT, TBS, Cartoon Network, etc.), Warner Bros, DC Entertainment, il 10% di Hulu, etc.

Insomma, è un matrimonio perfetto che un po' tutte le telco e media company sognano. Web, mobile, cavo e satellite possono distribuire contenuti di ogni tipo: dalla live TV ai film, senza contare il video-on-demand. Per di più con un portfolio titoli di fascia alta.