Avete la Whatsappite? È la nuova piaga tecnologica

La Whatsappite è la tendinite che affligge chi passa troppo tempo a chattare via WhatsApp.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Chi passa troppo tempo a messaggiare con WhatsApp rischia di prendere la "Whatsappite". Non è un pesce d'aprile tardivo, ma una rivisitazione in chiave modernizzata del vecchio problema dell'infiammazione ai tendini di polsi e mani che veniva a chi spediva montagne di SMS o giocava troppo con la console. Segno dei tempi: gli SMS ormai sono roba vecchia, rimpiazzati dalle app di messaggistica istantanea. Ne sono testimoni i cali di guadagno degli operatori telefonici da una parte, e i numeri sulla crescita dei volumi delle app dall'altra. 

Del resto i dati aggiornati parlano chiaro: WhatsApp, che è l'app multipiattaforma più diffusa, ha appena tagliato il record dei 64 miliardi di messaggi spediti in 24 ore (20 miliardi di messaggi inviati e 44 miliardi di messaggi ricevuti). E la cifra è calcolata per difetto, perché non sono conteggiati i messaggi di gruppo, in cui per esempio l'invio di un messaggio in una chat di 10 persone vale 10 messaggi in uscita.

Occhio alla Whatsappite

Gli utenti sono tanti - almeno 450 milioni al mese per WhatsApp - e il conto dei messaggi comprende sia quelli degli utenti moderati sia degli esagerati, come la donna che si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale di Granada, in Spagna, con una forte infiammazione ai polsi causata dall'uso continuato di WhatsApp per sei ore.

Nuovo record

Comunque la si voglia guardare è chiaro che c'è una vera e propria passione per la messaggistica istantanea, complice il fatto che permette di attivare conversazioni di gruppo e di condividere foto e video in tempo reale, a titolo gratuito salvo il pagamento, nella maggior parte dei casi, di abbonamenti simbolici (vedi WhatsApp a 89 centesimi all'anno).

I numeri di Line

E se WhatsApp è l'app regina, le concorrenti (soprattutto dopo l'acquisizione di Facebook) crescono velocemente. In queste ore è arrivato anche il dato relativo agli utenti di Line, l'app cinese antagonista, che a ieri contava 400 milioni di utenti. Si difende bene anche Telegram, che il 24 marzo ha annunciato via Twitter di aver tagliato il traguardo dei 35 milioni di utenti. Oltre alle caratteristiche di WhatsApp offre la possibilità di cifrare i messaggi per proteggere la privacy, e dispone anche di una versione per desktop (non ufficiale) che trasforma di fatto l'app in uno strumento multipiattaforma che si può usare, per esempio, al posto di Skype.

DustApp è l'app italiana

Le idee non mancano al programmatore russo che l'ha inventato, ma la concorrenza è sempre in agguato. In molti infatti stanno iniziando a interessarsi a DustApp, l'app tutta italiana che condivide con Telegram la possibilità di impostare un conto alla rovescia per la cancellazione automatica del messaggio dopo un certo periodo dalla spedizione. Le recensioni non sono tutte lusinghiere e anche noi abbiamo avuto più di un blocco nel tentativo di usarla, ma quando funziona è all'altezza dei concorrenti. Voi cosa preferite?