Azoto liquido - qualche informazioni in più
Prima di procedere con la descrizione dell’esperimento occorre sapere qualcosa in più sull’azoto:
L’azoto liquido è inerte, inodore e incolore, e si mantiene a una temperatura di -196°C. Il contatto accidentale con l’azoto o con il gas da esso sviluppato può provocare ustioni anche di rilevante entità. L’azoto liquido va utilizzato e stoccato in locali aperti e areati, in locali chiusi e privi di ventilazione può ridurre la concentrazione d’ossigeno sino a causare la perdita di conoscenza.
Il contenitore idoneo si chiama Dewar, ne esistono di vari formati e capienza, nel nostro caso ne avevamo di 2 tipi, uno da 30 Kg e uno da 4 Kg. Effettuavamo dei travasi periodici dal contenitore più grande al più piccolo, e da questo allo spillatore, come riportato nella seguente immagine:
È bene precisare che le precauzioni prese sono state sufficienti affinché potessimo lavorare per parecchie ore senza alcun tipo di incidente, ovvero:
- Una sola persona addetta al travaso e alla spillatura;
- Guanti per materiale criogenico;
- Scarpe antinfortunistiche;
- Massima concentrazione e serietà.
Tornando alla nostra esperienza, ci eravamo documentati sugli esperimenti portati a termine all’estero, soprattutto in Giappone e in America. In quasi tutti i casi veniva data scarsa importanza alla coibentazione di scheda madre e vga; come azotoblock veniva utilizzato solitamente un contenitore in rame ricavato dal pieno o saldato a tig. Per quanto riguarda l’hardware utilizzato, il più delle volte non veniva riportato se questo - dopo l’esperimento - fosse ancora funzionante.