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Bombe atomiche contro gli asteroidi sempre più probabili

L'opzione dell'impiego di testate nucleari per scongiurare l'impatto di un asteroide con la Terra prende sempre più piede.

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Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Pubblicato il 17/10/2013 alle 14:59 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:47

Disintegrare un asteroide con una bomba atomica sembra un'opzione sempre più concreta. Dopo l'asteroide precipitato in Russia a febbraio 2013, l'idea che sia necessario l'impiego di una deflagrazione atomica per difendere il nostro Pianeta dalla minaccia di una devastazione irreparabile sta diventando sempre più concreta.

Secondo un rapporto pubblicato da The Atlantic ci sono diverse realtà che stanno incassando finanziamenti della NASA proprio con il dichiarato obiettivo di studiare il modo per sferrare un attacco nucleare contro asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra.

Gli asteroidi sono una potenziale minaccia

Per esempio Bong Wie, direttore dell'Asteroid Deflection Research Center presso l'Università dell'Iowa ha sottoscritto con la NASA un contratto triennale del valore di 600mila dollari per la progettazione di un missile nucleare con una testa d'ariete capace di scavare un cratere nell'asteroide al momento dell'impatto in modo che la bomba possa essere più efficace.

Robert Weaver, un ricercatore al Los Alamos National Laboratory in cui si progettano armi nucleari, ha invece usato il supercomputer "Cielo" del Dipartimento di Energia per simulare gli effetti di una detonazione nucleare su un asteroide. Inoltre, il Governo Federale degli Stati Uniti avrebbe recentemente firmato un accordo di collaborazione con gli scienziati russi per un sistema di difesa di questo tipo.

I detrattori non mancano. Jeffrey Lewis, un esperto di non proliferazione nucleare, mette in guardia contro "la minaccia delle armi nucleari, che non è ipotetica". H. Jay Melosh, geofisico presso la Purdue University, da tempo spinge per una soluzione di deviazione non nucleare della traiettoria degli asteroidi: non solo sarebbe possibile, ma anche meno pericolosa.

Molti scienziati planetari temono infatti che i detriti derivati da un'esplosione nucleare nello spazio possano cadere sulla Terra portando con sé una forte carica radioattiva. Secondo Wie i detriti più piccoli sarebbero bruciati dall'atmosfera al rientro e quelli restanti sarebbero comunque meno dannosi di uno scontro diretto con un asteroide. Una versione che pare francamente di poco conforto.

Ci difenderemo con il nucleare?

La campagna di Melosh ha subito una battuta d'arresto il mese scorso, quando il nuovo Segretario dell'Energia dell'amministrazione Obama, Ernest Moniz, ha firmato un accordo con i russi, particolarmente sensibili al problema degli asteroidi dopo quanto avvenuto a febbario 2013. Il rischio è che sia russi che americani stiano usando la minaccia degli asteroidi come motivo per portare avanti gli studi su ordigni nucleari di dimensioni gigantesche.

Il principale promotore della soluzione nucleare è David SP Dearborn, fisico specializzato nella ricerca e nella progettazione di armi nucleari al Lawrence Livermore National Laboratory (California). Al momento si sta occupando della ristrutturazione della testata nucleare W-87, un'arma con una potenza stimata di oltre 375 kilotoni, circa 29 volte quella della bomba che rase al suolo Hiroshima.

Dearborn ha iniziato a esplorare l'opzione nucleare una decina di anni fa, e nel 2012 si è aggiudicato un investimento pari a forse diverse centinaia di migliaia di dollari, per lavorare sugli asteroidi. Secondo lui l'impiego del nucleare è una soluzione praticabile per prevenire danni maggiori.

Le opzioni alternative sono molte, come quella di impiegare navicelle spaziali con motori a ioni per trainare lentamente le rocce minacciose verso un'orbita di non collisione con la Terra, o di far volare un veicolo spaziale pesante a fianco dell'asteroide fino a spingerlo fuori rotta. Un gruppo di scienziati tra cui il fisico Philip Lubin dell'Università della California propone anche di costruire una batteria di laser a energia solare con un'estensione di una decina di chilometri per vaporizzare l'asteroide senza conseguenze dannose.

Insomma la carne al fuoco è tanta, ma è difficile capire quale opzione risulterà vincente senza conoscere i contenuti dell'accordo Stati Uniti-Russia. Sicuramente ci sarà più di un confronto a livello internazionale. Intanto speriamo che gli asteroidi ci passino alla larga ancora per molto tempo.

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