Calcio italiano, ecco le sperimentazioni tecnologiche

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Federazione italiana gioco Calcio stanno portando avanti lo sviluppo di progetti tecnologici per aiutare gli arbitri. Nello stadio Friuli di Udine tre prototipi per la rilevazione di Gol fantasma, Fuorigioco e Monitoraggio eventi nell’area di rigore.

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a cura di Pino Bruno

Gli arbitri di Calcio prima o poi saranno dotati di strumenti tecnologici: a Udine si stanno sperimentato le più importanti novità. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Federazione italiana gioco Calcio non a caso hanno rinnovato la convenzione per lo sviluppo e la sperimentazione di Tecnologie innovative a supporto degli arbitri, secondo le direttive Fifa, in vista della loro possibile introduzione in campo.

Le sei telecamere inquadrano ogni dettaglio del campo di gioco

L'Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari (Issia-Cnr) sta sperimentando da tempo, nello stadio Friuli di Udine, tre prototipi per la rilevazione di Gol fantasma, Fuorigioco e Monitoraggio eventi nell'area di rigore (Megar), costituiti da "macchine intelligenti di visione": una catena hardware che parte da una telecamera digitale e arriva al server che acquisisce, memorizza, visualizza ed elabora in tempo reale le immagini di un'intera partita di calcio".

Il sistema si basa su immagini elaborate in tempo reale, acquisite da particolari telecamere (DALSA 25-2m30) installate lontano dal campo e trasmesse a un computer dotato di apposito software. Le macchine di visione si basano su sensori di rilevamento ottico a distanza operanti nel visibile (con banda limitata all'infrarosso).

Le caratteristiche di tali sensori variano per ciascun prototipo sulla base della tipologia e dinamica degli eventi da rilevare o monitorare. Caratteristiche peculiari dei sensori sono rappresentate dalla risoluzione spaziale che varia da 0.5 Megapixel per il prototipo Gol Fantasma, fino a 2 Megapixel per i prototipi FG e MEGAR, e dalla risoluzione temporale (in termini di numero di immagini acquisite per secondo) che varia da 25 immagini/sec per il prototipo FG, 50 immagini/sec per il prototipo MEGAR, fino a 200 immagini/sec per il prototipo GF. Si tratta dunque di una risoluzione di gran lunga superiore a quella dell'occhio umano, dice il direttore dell'Issia-Cnr, Arcangelo Distante, che aggiunge: "i sistemi sono basati su tecnologie aperte e di facile utilizzo".

Telecamere DALSA

I prototipi sono basati su tecnologia non invasiva sia per le strutture del campo di gioco (campo, pallone, pali, traverse, eccetera) sia per i giocatori, l'arbitro, gli assistenti e l'insieme degli spettatori. I sensori di ciascuna macchina di visione sono sistemati sulle infrastrutture dello stadio (in alto sulle tribune) ben al di fuori del terreno di gioco, senza interferire con la visibilità della partita dagli spalti. Gli eventi di interesse sono segnalati in tempo reale dal sistema, via radio, alla direzione arbitrale, senza interruzione di gioco, secondo le direttive FIFA. Le tecnologie sviluppate non si sostituiscono alla direzione arbitrale ma sono di supporto nel prendere la decisione finale segnalando in tempo reale il suggerimento del sistema.

Goal fantasma?

La componente "intelligente" è costituita dal software sviluppato dall'Issia-Cnr (algoritmi innovativi nel campo della visione artificiale), mentre la console multimediale consente il riscontro oggettivo degli eventi, il server supervisore prende le decisioni finali e trasmette alla terna arbitrale le informazioni.

La nuova Convenzione con la Figc - spiega ancora il prof. Distante - prevede "la messa a punto (upgrade) e l'ottimizzazione hardware e software (upgrade) dei prototipi sperimentali installati a Udine, in particolare del Gol fantasma. Abbiamo inoltre previsto l'acquisizione di nuovi dati in differenti modalità meteo-ambientali e la sperimentazione di nuove tecnologie hardware e di particolari sensori che acquisiscono 500 immagini al secondo, cioè 2,5 volte superiori a quelli attualmente utilizzati".

Per conoscere i ricercatori coinvolti nel progetto, cliccare qui.

ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione