Casa Bianca: costruire la Morte Nera sarebbe troppo caro

Paul Shawcross, Capo del dipartimento Scienza e Spazio del White House Office of Management and Budget, ha risposto alla proposta di costruzione della Morte Nera. Tra ironia e sagacia il burocrate si è dimostrato un appassionato della saga di Guerre Stellari.

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a cura di Dario D'Elia

La Casa Bianca ha espresso parere negativo sulla proposta di costruzione della Morte Nera (Death Star), la stazione da battaglia spaziale dell'Impero Galattico. La risposta di Washington alla petizione di un gruppo di appassionati della saga di Guerre Stellari entrerà sicuramente nella Storia.

"Coloro che firmano qui fanno una petizione al governo degli Stati Uniti per assicurare fondi e risorse, nonché l'inizio della costruzione della Death Star (Morte Nera) entro il 2016", si leggeva nella petizione del 14 novembre 2012. "Concentrando le nostre risorse difensive su una piattaforma di superiorità spaziale e un sistema d'armi come la Death Star, il governo può stimolare la creazione di posti di lavoro nei settori della costruzione, ingegneria, esplorazione spaziale e allo stesso tempo rafforzare la nostra difesa nazionale".

La Morte Nera costerebbe troppo

Paul Shawcross, Capo del dipartimento Scienza e Spazio del White House Office of Management and Budget, si è preso la briga di rispondere manifestando ironia e competenza - che in Italia ci sogniamo. La prima considerazione è che per costruire una Morte Nera ci vorrebbero più di 850 biliardi di dollari. "Noi stiamo lavorando duramente per ridurre il deficit, non aumentarlo", ha scritto Shawcross "[...] L'Amministrazione non supporta poi qualcosa realizzato per far saltare pianeti".

Ma l'apoteosi del simpatico burocrate raggiunge sfere inimmaginabili quando con acume sottolinea come sarebbe insensato spendere i soldi in una Death Star che ha il riconosciuto difetto di poter essere fatta esplodere da un'astronavina pilotata da un solo uomo.

Obama con spada laser

"Comunque, guardate con attenzione e noterete qualcosa che sta già fluttuando in cielo - non è la Luna, è una Stazione Spaziale!", ha aggiunto Shawcross. "Sì, abbiamo già una International Space Station grande come un campo da football in orbita attorno alla Terra che ci sta aiutando a capire come gli umani possano vivere e prosperare nello Spazio per lunghi periodi". Da notare che lo stesso Obi-Wan Kenobi in Guerre stellari volgendo lo sguardo al cielo dice: "Non è una Luna quella, è una stazione spaziale".

Insomma, Paul Shawcross deve proprio essere un fanboy della saga. Ovviamente c'è stato spazio anche per commenti più seri sul rapporto tra gli Stati Uniti e la ricerca spaziale, ormai sempre di più terreno di condivisione con gli altri paesi.

"Noi non abbiamo una Morte Nera, ma abbiamo assistenti robot fluttuanti sulla Stazione Spaziale, un presidente che sa come muoversi con una spada laser e un avanzato (marshmallow) cannone, nonché la Defense Advanced Research Projects Agency, che sostiene lo sviluppo per la creazione del braccio di Luke, droidi fluttianti e camminatori robot a quattro zampe".

Da applausi la chiosa finale. "Se farete carriera nella scienza, tecnologia, ingegneria o campi legati alla matematica, la Forza sarà con noi! Ricordate il potere di distruzione di un pianeta della Death Star, o l'intero sistema solare, è insignificante se paragonato al potere della Forza".