C'è un hacker italiano dietro la propaganda a favore dell'ISIS?

@technicalisis potrebbe essere un hacker italiano dedito alla propaganda a favore dell'ISIS, secondo quanto riporta un hacker di Anonymous.

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a cura di Dario D'Elia

Anonymous è convinta che l'account Twitter "@technicalisis" (già sospeso) possa riferirsi a un hacker italiano dedito alla propaganda online pro ISIS. "Stiamo ancora verificando, non conosciamo ancora di preciso il suo ruolo, l'unica cosa certa è la nazionalità italiana", ha spiegato un attivista di Anonymous all'Agenzia AGI.

Qualcuno si spinge a sostenere che potrebbe trattarsi persino di un capo della comunicazione dello Stato Islamico. I cyberhacktivisti però non concordano con questa tesi anche perché i suoi messaggi spesso in italiano e inglese svelano anche un arabo imperfetto.

La Repubblica, che ha fatto analizzare i testi, riporta che "scrive in dialetto, mescola l'arabo coranico con quello parlato, fa errori di grammatica, usa caratteri diversi e alterna in maniera differente maiuscole e minuscole".

Risultati per @technicalisis

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Ci sono tanti "copia e incolla" nei suoi tweet, espressioni idiomatiche maghrebine poco sensate per un francese e anche le classiche abbreviazioni da SMS in italiano (come xke, qlc).  

Uno degli indizi che avrebbero confermato la sua nazionalità sarebbe legato a al suo precedente account "@isistechnical" farcito di frasi come "Non ci fermeremo fino alla conquista di Roma". Ovviamente Anonymous deve aver triangolato più dati; i media non possono che limitarsi a cercare di interpretare i messaggi pubblicati online.

Il leader tecnico dell'ISIS è già stato individuato: un tunisino di cui sono stati svelati nei giorni scorsi foto e dati.

 "Vogliamo cercare prima di tutto gli amministratori dei loro siti, stiamo lavorando molto e non è difficile a volte chiudere un sito, non vogliamo solo mettere offline i siti, ma cercare chi li gestisce", ha aggiunto la fonte che si è confidata con l'AGI.

@technicalisis dovrebbe risiedere all'estero e la sua grande disponibilità nel cercare di spiegare l'uso di strumenti informatici per diffondere il verbo è forse un tratto distintivo. Anonymous lo sta "pedinando" da tempo grazie alle operazioni IceIsis e AntiIsis.

"Ho sostenuto il mio Stato (Islamico) davanti a un computer e non tornerò indietro se dovessi essere costretto (lo farò) anche sul campo", si legge in un tweet. 

Gli esperti della propaganda jihadista si affidano a sistemi VPN e TOR per rendere anonima ogi attività e comunicare in sicurezza. "

A volte commettono errori e noi aspettiamo che facciano uno sbaglio per trovarli", ha concluso l'attivista Anonymous. Ormai è risaputo per operano per lo più da Medioriente e Nord Africa affidandosi a traduttori sparsi nel resto del mondo.