CeBIT sconvolto da un raid della Polizia

La Polizia tedesca ha sequestrato decine di gadget per violazioni delle norme che regolano i brevetti.

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a cura di Dario D'Elia

Il Cebit 2008 verrà ricordato negli annali soprattutto per l'operazione di Polizia che ha portato al sequestro di 68 gadget di ogni genere. In pratica sono stati coinvolti espositori di tutto il mondo: 24 cinesi, 3 di Hong Kong, 12 taiwanesi, 9 tedeschi, un polacco, un olandese e un coreano. Il motivo è semplice: un buon numero di detentori di brevetto avrebbero ravvisato delle irregolarità in lettori MP3, DVD e decoder liberamente esposti negli stand.

Secondo la Polizia locale le aziende coinvolte erano già state avvertite in anticipo dell'operazione, tanto più che la collaborazione è stata fin dall'inizio assolutamente cordiale. Solo un espositore pare essere stato invitato a recarsi al Commissariato per una deposizione.

"Questa situazione si deve all'aumento negli anni delle denunce dei detentori dei diritti di brevetto contro certe esposizioni al Cebit", hanno dichiarato gli agenti di Polizia. Certo è che il Cebit non era mai stato "accerchiato" da 180 agenti e tre ispettori capo.

Bisognerà forse abituarsi a situazioni di questo tipo? Difficile dirlo, anche se il mercato dei player illegali sembra crescere a dismisura. E per illegali si intende in violazione delle norme sui brevetti. Un po' come sostiene da tempo l'italiana Sisvel, detentrice secondo molti - ma non tutti – di diritti sulle tecnologie di riproduzione MP3.