Era impossibile mimetizzarsi tra gli scolari, ma dopo l'imbarazzo e la curiosità iniziali i bambini hanno accettato la presenza di un "ripetente" grande e grosso come il giornalista di Tom's Hardware. Entusiasmo e curiosità alle stelle, impossibile non farsi contagiare da questi ragazzini molto presi dal ruolo. Una raffica di domande pertinenti, mature, rivolte agli insegnanti e ai tutor volontari di HP Enterprise, che hanno messo a disposizione hardware e competenze.

La prima tappa è il coding unplugged, cioè carta, penna e lavagna tradizionale, per prendere confidenza con il linguaggio. "Qui si insegna a ragionare - dice l'insegnante Maria Grazia Fiore - perché il pensiero computazionale si basa sulla riflessione. Non a caso ai bambini si propone un problema autentico da risolvere e loro assimilano concetti complessi come gli algoritmi e i diagrammi di flusso. La risposta è straordinaria, perché i bambini affrontano il problema con tutte le tecnologie disponibili, dal gesso per la lavagna alle matite colorate alla tastiera del computer al touch dei dispositivi mobili. Insomma tutta la tecnologia diventa strumento didattico".

Dopo questa fase i bambini passano in un'altra aula dove, assistiti dai tutor di HP Enterprise, cominciano a programmare con Scratch. In una terza aula, infine, altri scolari indossano i panni dei reporter per documentare l'iniziativa e raccontarla su un sito Internet da loro realizzato con Wordpress.