Compagnie aeree, basta scherzi sulle tariffe online

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea mette fine alle pratiche poco trasparenti adottate dalle compagnie aeree nella prenotazione dei biglietti online. Il prezzo deve essere lo stesso, dalla prima all'ultima schermata.

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a cura di Pino Bruno

C'erano una volta le commissioni anomale per i pagamenti con le carte di credito, poi vennero i servizi aggiuntivi proposti surrettiziamente, schermata dopo schermata. Il risultato era sempre lo stesso: tariffe poco trasparenti nella prenotazione online di un biglietto aereo. Così se nella prima pagina il costo era, ad esempio, 100 euro, nell'ultima lievitava a 120.

Stavolta però il cartellino rosso arriva dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea, che ha chiuso la partita con una decisione esemplare: "Per ogni volo in partenza da un aeroporto dell’Unione di cui sia esposta la tariffa, un sistema di prenotazione elettronica deve precisare dall’inizio il prezzo finale". I giudici della Corte, che ha sede a Lussemburgo, riepilogano così la vicenda, cominciata in Germania e riguardante in particolare la compagnia Air Berlin.

air berlin

Air Berlin

"L’Unione federale tedesca delle centrali ed associazioni dei consumatori ha contestato dinanzi ai giudici tedeschi le modalità di presentazione delle tariffe passeggeri nel sistema di prenotazione elettronica della Air Berlin quale vigente nel novembre 2008. Una volta selezionati la data e l’aeroporto di partenza e di arrivo, il sistema di prenotazione presentava in una tavola riassuntiva i possibili collegamenti .

Il prezzo finale per persona era indicato non per ogni collegamento esposto, bensì unicamente per il collegamento preselezionato dalla Air Berlin ovvero per il collegamento sul quale il cliente successivamente cliccava. A parere dell’Unione federale, tale pratica non rispetta i requisiti imposti dal diritto dell’Unione quanto alla trasparenza dei prezzi dei servizi aerei.

L’azione inibitoria proposta dall’Unione federale nei confronti della Air Berlin è stata accolta nei due primi gradi di giudizio. La Air Berlin ha quindi adito il Bundesgerichtshof (Corte federale suprema, Germania). Detto giudice chiede ora alla Corte di interpretare la normativa dell’Unione relativa alle tariffe dei servizi aerei in partenza da un aeroporto dell’Unione.

Con la sentenza odierna, la Corte afferma che, nell’ambito di un sistema di prenotazione elettronica come quello oggetto della controversia, il prezzo finale da pagare deve essere precisato ad ogni indicazione dei prezzi dei servizi aerei, ivi compresa la loro prima indicazione. Ciò vale non solo per il servizio aereo selezionato dal cliente, bensì per ogni servizio aereo di cui sia esposta la tariffa.

Tale interpretazione risulta tanto dal tenore quanto dalla ratio e dall’obiettivo della normativa dell’Unione, volta a garantire che i clienti possano operare un raffronto effettivo dei prezzi dei servizi aerei praticati dai vari vettori".

Fin qui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Si deve aggiungere che la scorrettezza delle compagnie aeree per quel che riguarda la prenotazione online dei biglietti è stata costante nel tempo. Già nel 2007 l'Unione Europea aveva stilato una lista dei "buoni" e dei "cattivi".  Oggi le cose vanno meglio, ma è il caso di tenere sempre alta la guardia.