Con Google possiamo fare le pulci ai nostri ISP

Google mette a disposizioni nuovi tool per rilevare i filtri applicati al traffico BitTorrent

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a cura di Dario D'Elia

Google ha lanciato una serie di tool diagnostici in grado di rilevare se la propria connessione è soggetta a restrizioni. In pratica si tratta di un'entrata a gamba tesa sulle nuove strategie dei provider, ormai sempre più preoccupati nella gestione delle risorse di banda – soprattutto a causa del P2P.

L'azienda di Mountain View, in collaborazione con l'Open Technology Institute di New America Foundation e PlanetLab Consortium, ha lanciato Measurement Lab (M-Lab). Un sito che nasce per determinare con esattezza se un ISP interferisce nel traffico BitTorrent, e non solo.

In verità il progetto è decisamente più ambizioso, poiché al momento oltre al tool per BiTTorrent (Glasnost) sono disponibili anche un software di diagnostica per il network broadband (Network Diagnostic Tool) ed uno per l'analisi delle condizioni dell'ultimo Miglio (Network Path and Application Diagnosis).

In futuro saranno lanciati, inoltre, due altri strumenti software per rilevare il livello di priorità dato ai tipi diversi di traffico (DiffProbe) e determinare se il proprio ISP degradi le performance di alcuni tipi di utente, applicazioni o destinazioni (NANO).

Glasnost, l'anno scorso, nei primi test non a caso rilevò il comportamento truffaldino - poiché non trasparente - degli operatori Comcast e Cox. Così iniziò lo scandalo dei filtri applicati al P2P.

"La trasparenza è sempre stata essenziale per il successo di Internet, e tutti dovremmo essere d'accordo sul fatto che gli utenti devono essere informati sulle caratteristiche dei loro servizi broadband", si legge sul sito ufficiale di M-Lab.