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a cura di Pino Bruno

È partito il conto alla rovescia per la cittadinanza digitale europea. Durerà un anno, entro il quale i paesi membri dovranno rendere accessibili i servizi online nazionali ai cittadini di tutta l'Unione. A partire dal 29 settembre 2019 potremo accedere ai servizi pubblici e privati online offerti ovunque entro i confini della UE. Lo faremo con SPID, il sistema pubblico per l'identità digitale, già usato da due milioni e 800mila italiani.

Con la pubblicazione della Gazzetta ufficiale europea del 26 settembre 2018 è così cominciata una gara virtuosa per il riconoscimento reciproco dell'identità digitale. Il regolamento Eidas prevede che i cittadini europei abbiano il diritto di accedere ai servizi delle pubbliche amministrazioni online di tutti gli Stati membri attraverso la propria identità digitale nazionale con livello di sicurezza "alto e significativo". Ogni Paese deve notificare agli altri lo strumento prescelto e la notifica deve essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale europea. Finora solo l'Italia e la Germania hanno comunicato i propri schemi d'identificazione digitale. Il nostro paese ha scelto lo SPID.

eidas spid

L'utilizzo delle identità digitali degli Stati Membri oltre il confine nazionale - ha sottolineato il vice presidente della Commissione europea, Andrus Ansip -  rappresenta un importante passo avanti nella realizzazione del Mercato Unico Digitale e nell'adozione di soluzioni digitali per semplificare la vita dei cittadini. E noi italiani useremo SPID per farci identificare online in tutta sicurezza e poter svolgere a distanza operazioni ancora oggi impossibili.

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Ad esempio, aprire un conto corrente bancario in un altro paese europeo senza essere lì presenti fisicamente. E questo nel pieno rispetto delle norme contro il riciclaggio di denaro. Potremo trasferirci all'estero per studio e lavoro senza aver l'assillo dei documenti di carta da produrre e mostrare allo sportello dell'Università o dell'ufficio del lavoro. A questo proposito, forse - almeno per quel che riguarda i Paesi Bassi, non si dovrà aspettare settembre 2019. Da Amsterdam hanno fatto sapere all'AgID, l'Agenzia per l'Italia digitale, che sono disposti ad attivare in anticipo l'accesso a propri servizi in rete attraverso lo SPID.

Sembra incredibile ma fino a non molti anni, prima che diventasse operativo il trattato di Schengen, ci sembrava impensabile non dover mostrare il passaporto alla frontiera. Così come telefonare e accedere a Internet senza spendere un centesimo di più, grazie al roaming.  

A proposito, pure dotarsi di SPID non costa nulla e si può fare da casa.

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