Cosa comprano i Millennials? Abbigliamento e tecnologia

Attraverso la funzionalità di Hype, un'app di light banking che consente di taggare le transazioni, l’Ufficio Studi Hype ha analizzato i trend che guidano la spesa dei millennials italiani. Le categorie abbigliamento e accessori guida i trend di spesa.

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a cura di Alessandro Crea

Leggere oggi le abitudini di spesa e di acquisto dei Millennials (i nati tra il 1987 e il 2000) è un elemento fondamentale per riflettere su quelli che potranno essere, nel medio e lungo periodo, i settori di consumo più promettenti. Una prospettiva per andare a decifrare le tendenze di consumo di domani è quella che passa attraverso i dati raccolti dall’Ufficio Studi Hype, la soluzione di light banking per una gestione semplice ed efficiente del denaro che funziona attraverso un’app mobile e conta oggi oltre 700 mila clienti attivi.

A livello globale, infatti, i Millennial non solo rappresentano il gruppo demografico più numeroso del mercato (secondo i demografi del Pew Research Center sono circa 2,3 miliardi di persone; in termini assoluti, l’India, la Cina, gli Stati Uniti, l’Indonesia e il Brasile rappresentano quasi la metà dei Millennial del mondo), ma hanno da un elevato potenziale di spesa (entro il 2025 costituiranno il 75% della forza lavoro globale), e soprattutto possiedono l’abilità di influenzare le preferenze di tutte le altre categorie di consumatori, fissando così delle tendenze globalmente riconosciute come modello da seguire.

L’età media degli Hypers è di 33 anni e la crescita della clientela è trainata dagli utenti tra i 18 e i 29 anni (che solo nel 2018 sono aumentati del 300%). Sono loro i più assidui utilizzatori di una delle funzioni più smart e innovative della app, quella che dà la possibilità all’utente di taggare con un hashtag ogni acquisto effettuato con Hype, archiviando così spese e movimenti per categorie. Grazie a questo sistema, ricercare le spese registrate con lo stesso hashtag è semplicissimo, e in questo modo è possibile tenere sotto controllo in maniera semplice i propri movimenti.

Aggregando gli hashtag più utilizzati per categorie merceologiche e di servizi, l’Ufficio Studi di Hype ha analizzato verso quali categorie merceologiche e di servizi si orienta oggi la spesa degli Hypers Millennials italiani.

Al primo posto per numero di transazioni (e al secondo per ammontare complessivo di spesa) si posizionano gli acquisti per abbigliamento e accessori, al secondo posto l’acquisto di strumenti di elettronica e software.

Un dato che sottolinea come in Italia il bene materiale abbia ancora un’attrattività molto forte e guidi le tendenze d’acquisto, e offre una chiave di lettura differente rispetto, per esempio, a uno studio effettuato da PWC a livello globale secondo il quale il 52% dei consumatori della generazione Millennial spende i propri soldi non per assicurarsi il possesso di beni materiali, ma per acquisti di servizi di tipo esperienziale.

Un’economia dell’esperienza che si ritrova, nei dati dell’Ufficio Studi Hype, a partire dalla terza posizione, e riguarda principalmente transazioni relative alla categoria viaggi e turismo, cui seguono le spese per la ristorazione, l’intrattenimento e la pratica sportiva.

Un percorso di consumi che vede poche variazioni se si analizzano in parallelo lo spaccato maschile e quello femminile degli under 30 italiani. Altra particolarità italiana riguarda la vicinanza tra i dati relativi ai Millennials e quelli che indicato le occasioni d’acquisto degli over 30.

Anche a trainare le spese della generazione più senior si ritrovano, per numero di transazioni, la categoria Abbigliamento e Accessori e la categoria Elettronica e Software, in sostanziale continuità con le opzioni degli under 30. Non emerge quindi un balzo generazionale, perché? La spiegazione più plausibile può essere data dal fatto che, indipendentemente dall’età, l’Hyper è in ogni caso quello che statisticamente si definisce un utente evoluto, che ha scelto una piattaforma di gestione del denaro e di pagamento full digital e a prevalente utilizzo da mobile. Una scelta culturale, più che tecnica, e che quindi va al di là delle consuete suddivisioni generazionali.

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