Cyber-attacco al Trivulzio: il ripristino dati procede

I servizi informatici del Pio Albergo Trivulzio saranno completamente ripristinati questa settimana. L'attacco informatico di qualche settimana fa non ha intaccato il sistema di backup. Polizia e specialisti IT indagano.

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a cura di Dario D'Elia

L'attacco informatico subito dal Pio Albergo Trivulzio (PAT) non è riuscito nel suo intento: entro la fine di questa settimana tutti i dati cancellati saranno ripristinati. Il responsabile informatico della struttura, Enrico Giovanardi, ha confermato che l'incubo è finito. "La settimana prossima (questa, NdR) il sistema sarà pienamente operativo, con tutti i dati recuperati nelle memorie di sicurezza. Impossibile che il pirata non abbia lasciato tracce, e io sono molto ottimista sulla possibilità che la polizia postale possa individuarlo". 

Pio Albergo Trivulzio

Il cyber-attacco ha mandato in panne il sistema e cancellato l'archivio, ma a quanto pare i servizi di backup hanno funzionato: "posta elettronica, contabilità e gestione del patrimonio sono nuovamente operativi". In questo momento Kroll, una delle società leader nel settore della sicurezza, si sta occupando non solo delle indagini, insieme alla Polizia, ma anche del potenziamento delle difese. Si stima che le operazioni costeranno complessivamente 200mila euro.

"Se abbiamo informato Comune e Regione quattro giorni dopo il danno è perché gli inquirenti ci avevano invitato alla riservatezza. È un errore di cui ci scusiamo", ha aggiunto Giovanardi.

"Già domenica 14 agosto abbia iniziato a riscontrare i primi malfunzionamenti al sistema, quindi l'hacker deve essere entrato in azione nella notte precedente", ha raccontato alla stampa Giovanardi. "Avevano dei sistemi di protezione piuttosto sofisticati ma lui è riuscito ad aggirali. Credo che il responsabile possa essere cercato nell'ambito del Pat composto da dipendenti, 1600, ospiti, 1.500, fornitori e appaltatori e le loro famiglie: oltre 10 mila persone". 

"E come quando si entra in una casa per rubare, una traccia la si lascia sempre e io credo che il nostro pirata un errore possa averlo commesso e che con questo la Polizia riuscirà a individuarlo".

Insomma, si presume che l'azione possa essere stata compiuta da un dipendente o un ex dipendente coinvolto in qualche appalto pilotato o nel caso Affittopoli. 

L'hacker ha cancellato tutti i dati senza però riuscire a incidere sul backup, oppure semplicemente voleva tutto l'archivio del Trivulzio per ricattare magari qualcuno?