Da Pixar allo Studio Ghibli, l'animazione sta per perdere la sua umanità

Un recente rapporto pubblicato dall'animatore Amid Amidi rivela che l'IA sta per avere un impatto significativo nel settore dell'animazione

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a cura di Andrea Maiellano

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Un recente rapporto pubblicato dall'animatore Amid Amidi rivela che l'IA generativa avrà, nel corso dei prossimi tre anni, un impatto significativo nel settore dell'animazione.

Il rapporto, basato su un sondaggio condotto da CVL Economics, coinvolgendo 300 dirigenti di sei industrie dell'intrattenimento, avverte che la IA generativa porterà a una transizione massiccia dalle tecniche esistenti verso nuovi processi creativi.

Secondo il rapporto, i lavoratori creativi affronteranno un periodo tumultuoso, caratterizzato dalla consolidazione di alcuni ruoli di lavoro, dalla sostituzione di ruoli esistenti con nuove posizioni e dall'eliminazione di molti ruoli in modo definitivo.

L'IA generativa, che è già operativa presso numerosi studi di animazione, potrebbe riequilibrare sia la domanda di lavoro, che quella del capitale, nelle industrie dell'intrattenimento, permettendo di produrre maggiormente, in minor tempo e a un costo minore.

Il sondaggio rivela che i dirigenti intervistati prevedono che l'IA generativa avrà un ruolo chiave nella consolidazione o sostituzione di titoli di lavoro esistenti entro il 2026.

Si stima che 204.000 posti di lavoro nell'industria dell'intrattenimento saranno significativamente stravolti dalla IA nei prossimi tre anni. Le industrie del cinema, della televisione e dell'animazione saranno le più colpite.

L'entusiasmo delle aziende dell'intrattenimento nell'implementare l'IA generativa è evidente, con il 99% dei partecipanti al sondaggio che pianifica l'implementazione dell'IA nei prossimi tre anni.

Circa il 25% delle aziende ha già programmi basati sull'IA attivi, mentre solo il 15% ha dichiarato che ritarderanno l'implementazione fino a ché gli attuali "problemi di gioventù" che affliggono questi software non verranno risolti.

Il rapporto rivela anche quali ruoli nell'animazione saranno maggiormente colpiti. Tra il 25% delle aziende che hanno implementato software basati sull'IA, il 44% utilizza la tecnologia per generare modelli 3D, mentre il 39% si concentra su compiti di progettazione di personaggi e ambienti.

Modellatori 3D, disegnatori e compositori sono tra i ruoli più a rischio, con il 33% dei partecipanti al sondaggio che prevede che saranno i settori maggiormente colpiti nei prossimi tre anni.

Il rapporto termina con un monito alle aziende dell'intrattenimento, sottolineando che il futuro non deve necessariamente essere guidato dalle IA. Si sottolinea che, se la responsabilità di generare contenuti si sposterà dalle persone alle macchine, l'anima, così come l'unicità, dei contenuti futuri saranno pesantemente limitate. Pertanto, si esorta i leader dell'industria a considerare come le nuove tecnologie possano espandere la creatività umana anziché sostituirla.