dduniverse.net è stato oscurato per pirateria dalla GdF

La Guardia di Finanza di Brescia ha richiesto ai provider l'inibizione all'accesso del portale dduniverse.net. Secondo il GIP si trattava di un indicizzatore di file Torrent correlati a contenuti pirata di ogni genere.

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a cura di Dario D'Elia

Il portale pirata dduniverse.net non è più accessibile in Italia per ordine del giudice per le indagini preliminari di Brescia. L'operazione "Macchia Nera" è iniziata tempo fa ma solo ieri la Guardia di Finanza ha richiesto ufficialmente ai provider l'inibizione per violazione della normativa sul copyright.

"L'immissione (di contenuti protetti, NdR) avviene rendendo disponibili sulle pagine web codici alfanumerici complessi del tipo Torrent – in grado di identificare univocamente i singoli file relativi ad opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore – ed indicizzando e promuovendo collegamenti detti ed2k ai file medesimi, in tal modo gli utenti registrati su detto sito sono in grado di scambiare tra loro copie integrali o parziali dei file stessi, il tutto con finalità di lucro rappresentato dagli introiti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie a pagamento inserite sul sito (cd banner)", sottolinea il provvedimento.

dduniverse

In pratica il sito è accusato di aver operato come indicizzatore di file Torrent correlati a film, musica e altri contenuti pirata. Come sottolinea l'avvocato IT Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano la novità rispetto al passato è che il portale stesso (quindi il titolare) è considerato corresponsabile "nonostante la mera funzione di indicizzazione di siti esterni". Secondo il GIP non vi sarebbe distinzione tra indicizzazione e archiviazione locale. Non meno importante il fatto che la responsabilità del provider viene per la prima volta tirata in ballo ai sensi del vecchio decreto Urbani del 2004 (sanzioni penali per il file-sharing illegale). Insomma il provider di accesso rischia 250mila euro di sanzione, e non solo.

È interessante rilevare che proprio in questo momento in sede europea si sta discutendo sulle responsabilità degli intermediari che fanno hosting. La consultazione sulle norme della Direttiva Commercio Elettronico (direttiva 2000/31/CE, recepita in Italia con il decreto Legislativo 70/2003) proseguirà fino al 5 settembre.

Il tema è centrale per la battaglia alla pirateria: la nuova strategia è quella di lasciar perdere il blocco dei siti tramite intervento degli ISP, ma puntare direttamente a chi ospita i contenuti illegali. Ecco, l'Italia anche in questo caso sembra rimasta un po' indietro, sia sotto il punto di vista legislativo che dialettico.