Il Fair Use, l'uso moderato e legittimo di contenuti prodotti da altri, ha generato circa 4700 miliardi di fatturato, solo nel 2007 e solo negli Stati Uniti. Una notizia incredibilmente rilevante, soprattutto per chi vorrebbe in carcere chi usa frammenti di canzoni, film o testi per creare qualcosa di nuovo.
Il fatturato generato in USA dal Fair Use.
Con Fair Use, o uso legittimo, ci si riferisce infatti all'uso gratuito di porzioni di materiali protetti da copyright, per la creazione di nuovi contenuti. (in teoria) Sono Fair Use i video satirici creati con spezzoni film, come quelli che usavano un frammento de "La Caduta". È Fair Use creare un video domestico usando un brano musicale come sottofondo, e lo è anche scrivere un articolo, o un saggio, citando frammenti di altri autori. Tutti casi reali, che hanno generato cause legali ancora aperte.
Questi usi, secondo un'associazione industriale (con membri come Microsoft o Google), generano cifre molto sostenute. Lo studio (pdf) voleva rispondere ad una semplice domanda: "Che contributo danno alla nostra economie le attività che dipendono dai limiti e dalla protezione al diritto d'autore, in ambito commerciale?"
Copyright - Clicca per ingrandire.
La notizia sembrerebbe buona. Si potrebbe pensare che, visto che il Fair Use è un buon volano economico, sarebbe opportuno essere più tolleranti sull'uso dei contenuti. I detentori di copyright, però, non saranno disposti a rinunciare alla loro fetta. Ancora più importante, il metodo d'indagine è lo stesso di altre ricerche, che si sono rivelate ben poco affidabili (Le major svergognate sui danni della pirateria).
Vale comunque la pena di riflettere su questa situazione. Oggi il Fair Use è un principio accettato in tutto il mondo, che ha dato vita ad iniziative anche famose, come per esempio Google News. Si stanno però meditando leggi più restrittive di quelle attuali, che potrebbero rappresentare un colpo serio al settore economico in questione. È una buona idea?