Dobbiamo tornare in miniera, ce lo chiede L’Europa

Un regolamento dell'Unione Europea punta alla riapertura delle miniere nel continente (Italia compresa) per estrarre materie prime critiche.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, è stato chiaro: per battere la Cina (o quantomeno non dipendere più così tanto da essa) è necessario riaprire le miniere per estrarre le materie prime più importanti. "In Italia ci sono almeno 15 delle materie prime critiche essenziali per realizzare le batterie elettriche, i chip, i pannelli solari e non acquistarli dalla Cina che ne possiede il monopolio", ha dichiarato il ministro.

Per la verità, la misura è legata a un regolamento dell'Unione Europea sulle materie prime critiche, in cui la Commissione definisce essenziale riaprire le miniere per ridurre la dipendenza dalla potenza asiatica. L'obiettivo sarebbe quello di estrarre almeno il 10% dei materiali che serviranno nel 2030, ma la percentuale sarebbe ancora più alta per gli anni successivi. Le operazioni dovrebbero avvenire su tutto il territorio europeo, Italia compresa.

"Nel 2030 ci serviranno almeno 4-5 volte di più delle materie prime che oggi consumiamo. Le materie prime critiche sono 34, probabilmente arriveremo a 36-37 con quelle che dovremo aggiungere, necessarie per realizzare la tecnologia green e digitale". Ha dichiarato il ministro. "Le procedure [per la riapertura delle miniere] saranno attivate dalla Commissione, il regolamento è ancora in corso ma verosimilmente coloro che vorranno realizzare un'attività di questo tipo dovranno chiedere alla Commissione se questo progetto rientra nell'autonomia strategica europea. In ogni caso, è chiaro a tutti che dovremo fare di più per garantirci l'autonomia".

L'Italia è un "paese trasformatore", ossia un Paese che dipende dagli altri per l'approvvigionamento dei materiali strategici. La produzione industriale dipende da Paesi Terzi e, secondo Urso, l'esperienza ha insegnato che bisogna scongiurare la dipendenza dall'estero, soprattutto quando si tratta di dipendenza da Paesi distanti e instabili; dipendere dalla Cina per materiali come litio, nichel e molto altro rischia, in caso di problemi, di portare a situazioni ben più gravi di quelle vissute per il gas allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.