Droni italiani con i Caschi Blu per la pace in Africa

Da dicembre i droni prodotti in Italia da Selex ES operano in Congo al servizio del contingente delle Nazioni Unite. Adesso l'ONU vorrebbe impiegarli anche nella Repubblica Centroafricana, nel Mali e nel Sud Sudan. Tecnologia italiana per le operazioni di peacekeeping.

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a cura di Pino Bruno

Droni, fate la pace non la guerra, ovvero tecnologia italiana al servizio delle Nazioni Unite. Da dicembre scorso gli UAS (Unmanned Aerial Systems) Falco prodotti da Selex ES del gruppo Finmeccanica sono in azione in Congo e presto potrebbero essere impiegati anche nel Mali e nella Repubblica Centrafricana. Il sottosegretario dell’Onu per il Peacekeeping, Herve Ladsous, si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti i con la forza di pace "Monusco" rischierata in Congo e ha detto di voler replicare il successo con la missione "Minusca".  

I droni Falco possono essere pilotati in modalità manuale o automatica, incluse le funzioni di decollo e atterraggio. Il terminale dati a terra garantisce un collegamento protetto e resistente a contromisure elettroniche su un raggio di oltre 200 Km tra la stazione di controllo (Ground Control Station) e il velivolo. 

Falco può operare ventiquattro ore su ventiquattro in qualsiasi condizione meteo per attività di pattugliamento e sorveglianza. Ha un'apertura alare di 7,20 metri e vola alla velocità massima di 60 metri al secondo fino a 5000 metri di altezza. Il sistema è dotato di catapulta di lancio, radar AESA e torrette elettro-ottiche. Il drone è in grado di trasmettere video e immagini all’infrarosso in tempo reale.

Nel Congo i droni costruiti nello stabilimento Selex ES di Ronchi dei Legionari (Gorizia), ha detto il sottosegretario dell’Onu per il Peacekeeping, Herve Ladsous, hanno consentito agli operatori  del Programma Alimentare Mondiale (WFP) di lavorare in condizioni di sicurezza. Hanno permesso inoltre la sorveglianza dei check point e il salvataggio di vite umane, come nel caso del traghetto naufragato durante una tempesta nel lago Kivu. Oltre che in Mali e Centrafrica, Ladsous vorrebbe dispiegare i droni anche in Sud Sudan.

L'Italia è coinvolta in Centrafrica anche con la Forza dell’Unione europea (Eufor-Rca), che a Bangui ha un contingente di 150 uomini incaricati della sorveglianza dell’aeroporto M’Poko. La missione è costituita per lo più da militari francesi e estoni ma entro la fine di giugno arriveranno altri 650  soldati italiani, spagnoli e finlandesi. L'uso dei droni potrebbe aumentare la capacità operativa del contingente.

La scheda tecnica del Falco è qui