Ergonomia ed efficacia

Recensione - Test della Panasonic LX-7, gemella diversa della Leica D-Lux 6. DNA comune, identica, grande ottica e maggiore attenzione all'impugnatura per la versione Panasonic.

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a cura di Tom's Hardware

Ergonomia ed efficacia

Anche dal punto di vista funzionale, la LX-7 è praticamente identica alla D-Lux 6, ragion per cui non possiamo che ripetere qui analoghe descrizioni. Disponibili i programmi di scatto PASM, due modalità personalizzabili, una modalità full-auto, una modalità video creativa, la modalità Scene e la modalità controllo creativo.

Quest'ultima, evoluzione dei filtri artistici, consente i ottenere effetti speciali senza particolari nozioni di fotografia partendo da una quindicina di setup di base (Espressivo, Nostalgico, Hi-key, Sottoesposizione, Sepia, Mono alta dinamica, Opera d'arte, Alta dinamica, Cross-processing, Effetto giocattolo, Miniatura, Messa a fuoco soft, Filtro a stella, Punto colore, Sfocatura morbida, Sfocatura radiale). Interessante la possibilità offerta di personalizzare ciascuno dei setup per adattarlo al soggetto inquadrato.

Sulla modalità Scene non ci dilunghiamo essendo ormai presente in ogni modello, mentre è interessante la modalità video creativo, che offre controlli manuali anche per la ripresa di filmati. Questo, unito alla risoluzione Full-HD 50p e alla disponibilità di una buona funzione slow-motion da 100 fps, fa della LX-7 una buona scelta per chi guarda con interesse alle funzioni video.

Naturalmente, grazie all'impugnatura la LX-7 risulta più salda tra le mani della gemella Leica, e questo non è poco considerato che proprio la mancanza di impugnatura è a nostro avviso l'unico difetto sostanziale della D-Lux 6.

Dal punto di vista prestazionale, non sono emerse differenze apprezzabili. La fotocamera è molto rapida e reattiva, risultando anche per questo efficace e piacevole da utilizzare. Il tempo di scatto, dall'avvio della messa a fuoco alla cattura, è costantemente inferiore al quarto di secondo qualunque sia l'impostazione AF, e anche l'intervallo tra due scatti successivi (circa 0,75 secondi) è contenuto per una compatta, soprattutto considerato che la LX-7 può scattare anche in RAW. Macchine ben più blasonate cadono proprio nella reattività in RAW, richiedendo lunghe pause tra uno scatto e il successivo, ma per la Lumix questo non è un problema. Una più che dignitosa cadenza di scatto di 5 fps viene mantenuta per 100 scatti, vale a dire molto più di quanto consentito dalla tipica reflex entry-level.

Tra i difetti, segnaliamo l'assenza di una modalità focus peak, che rende più difficile la messa a fuoco manuale. Un doppio peccato considerata la spiccata propensione alla messa a fuoco manuale donata dall'apposita ghiera posteriore - un'occasione persa.