Conclusioni
Siamo di fronte a un'altra compatta che qualitativamente si posiziona ai massimi livelli. Come già accaduto per la Leica D-Lux 6, anche la Panasonic Lumix LX-7 si può considerare tra le migliori compatte di fascia alta in virtù di una qualità d'immagine molto elevata e pressoché costante su tutti i punti del campo inquadrato e a tutte le focali.
Altro suo grande pregio è la capacità di mantenere un'elevata apertura fino a 90mm equivalenti, cosa che si può dire di pochissime altre compatte e che, in termini numerici, è eguagliata oggi solo dalla gemella Leica. Al di là di sterili confronti sulle specifiche, comunque, questa è una dote che si apprezza davvero moltissimo nello scatto quotidiano, e che da sola varrebbe l'acquisto.
La questione più importante da porre sul piatto per questo modello è, comunque, il confronto con la Leica D-Lux 6: esistono differenze tra i due modelli? Ebbene, si, seppur marginali. Parliamo di differenze che derivano dalla diversa elaborazione in-camera del JPEG, e che portano la Panasonic LX-7 a offrire un pizzico in più di nitidezza, la Leica D-Lux 6 a restituire un colore leggermente più brillante e convincente, soprattutto a elevata sensibilità. Ficamente, invece, l'unica differenza tangibile e indiscutibile a favore della LX-7 è data dalla migliore ergonomia che deriva dall'impugnatura più pronunciata.
Guardando al mercato, oltre il confronto con il modello Leica, possiamo dire che il prezzo più contenuto della LX-7 la rende più competitiva nei confronti di altre concorrenti, e in particolare della Olympus XZ-2. La scelta tra questi due modelli è pertanto difficile, e certo personale. La nostra opinione è che, a sostanziale parità di prezzo, la maggior qualità d'immagine complessiva della XZ-2 costituisca motivo di preferenza, ma certo capiremmo chi dovesse optare per la LX-7 in virtù, magari, della miglior tascabilità.
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