Europa ad alta tecnologia, un piano da 50 miliardi di euro

Nel presentare la sua strategia per creare un mercato unico digitale, la Commissione ha rivelato oggi i suoi progetti per aiutare l'industria europea, le PMI, i ricercatori e le autorità pubbliche a trarre il massimo vantaggio dalle nuove tecnologie.

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a cura di Alessandro Crea

La Commissione europea ha presentato oggi un pacchetto di misure per sostenere e collegare le iniziative nazionali per la digitalizzazione dell'industria e dei servizi connessi in tutti i settori e per stimolare gli investimenti attraverso reti e partenariati strategici, proponendo anche misure concrete per accelerare lo sviluppo di norme tecniche comuni nei settori prioritari, quali le reti di comunicazione 5G o la cyber-sicurezza, e modernizzare i servizi pubblici.

Nell'ambito dei piani odierni, la Commissione creerà un cloud europeo che, come primo obiettivo, fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia europei un ambiente virtuale per l'archiviazione, la gestione, l'analisi e il riutilizzo di grandi volumi di dati della ricerca.

Nel complesso, i piani presentati oggi dovrebbero mobilitare più di 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati a sostegno della digitalizzazione dell'industria.

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Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato:

La rivoluzione industriale dei nostri giorni è digitale. È necessario sviluppare a un livello adeguato tecnologie come il cloud computing, la scienza basata sui dati (data-driven) e l'Internet delle cose affinché possano realizzare appieno il loro potenziale. Dato che le imprese mirano a espandersi nel mercato unico, anche i servizi pubblici online dovrebbero rispondere alle esigenze odierne ed essere quindi digitali, aperti e transfrontalieri fin dalla progettazione. L'Unione europea rappresenta il livello giusto per l'era digitale.

Ma affinché l'industria europea sia in grado di sfruttare appieno le opportunità digitali è necessario che tutti i comparti economici adottino rapidamente le tecnologie già disponibili. In questa prospettiva, settori tradizionali come l'edilizia, l'agro-alimentare, il comparto tessile, la siderurgia e le PMI sono particolarmente indietro.

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Diversi Stati membri dell'UE hanno già varato strategie per sostenere la digitalizzazione dell'industria, ma è necessario un approccio globale a livello europeo per evitare la frammentazione dei mercati e beneficiare delle evoluzioni del digitale come l'Internet delle cose. Per questo la Commissione ha stabilito che provvederà a:

  • contribuire a coordinare le iniziative nazionali e regionali in materia di digitalizzazione dell'industria mantenendo un dialogo continuo a livello europeo con tutte le parti coinvolte. Un quadro di governance sarà istituito dagli Stati membri e dall'industria;
  • concentrare gli investimenti nei partenariati pubblico-privato dell'UE e incoraggiare fortemente ricorso alle opportunità offerte dal piano di investimenti dell'UEe dai Fondi strutturali e di investimento europei.
  • investire 500 milioni di EUR in una rete paneuropea di poli di innovazione digitale (centri di eccellenza nelle tecnologie)in cui le imprese potranno ricevere consigli e sperimentare le innovazioni digitali;
  • definire progetti pilota su larga scala per potenziare l'internet delle cose, i processi produttivi avanzati e le tecnologie in ambiti quali città intelligenti, domotica, automobili connesse o sanità mobile;
  • adottare una normativa adeguata alle esigenze futureche faciliti il libero flusso dei dati e chiarisca i diritti di proprietà dei dati generati da sensori e dispositivi intelligenti. La Commissione intende inoltre riesaminare le norme sulla sicurezza e l'affidabilità dei sistemi autonomi;
  • presentare un'agenda europea per le competenze che contribuisca a dotare i cittadini delle competenze necessarie per i posti di lavoro nell'era digitale.

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La Commissione ha proposto inoltre anche misure concrete per accelerare il processo di definizione delle norme tecniche che consentiranno di accelerare lo sviluppo e l'adozione di tecnologie quali le reti elettriche intelligenti, i servizi di sanità mobile, i veicoli connessi e altri settori:

  • concentrarsi su cinque settori prioritari, nel momento in cui si chiede all'industria e agli organismi di normazione di stabilire le norme: 5G, cloud computing, Internet delle cose, tecnologie dei dati e cyber-sicurezza;
  • cofinanziamento di prove e sperimentazioni di tecnologie per accelerare l'elaborazione delle norme tecniche, anche attraverso partenariati pubblico-privato, per garantire la definizione tempestiva di norme tecniche allo scopo di stimolare l'innovazione e la crescita delle imprese.

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Infine il piano d'azione per l'eGovernment prevede anche una serie di misure che dovrebbero consentire di modernizzare i servizi pubblici digitali. Tra questi in particolare intende:

  • istituire uno sportello digitale unico che permetta agli utenti di ottenere tutte le informazioni, l'assistenza e i servizi di risoluzione dei problemi necessari a operare in modo efficiente a livello transfrontaliero;
  • connettere tra di loro tutti i registri delle imprese e i registri fallimentari e collegarli al portale della giustizia elettronica, che diverrà uno sportello unico;
  • definire un progetto pilota con le amministrazioni per applicare il principio di "una tantum" per le imprese a livello transfrontaliero; ciò significa che le imprese dovranno fornire la documentazione alle autorità pubbliche in un solo paese dell'Unione, anche se opereranno in altri Stati membri dell'UE;
  • aiutare gli Stati membri a sviluppare servizi di sanità elettronica transfrontalieri come le prescrizioni e le cartelle cliniche elettroniche;
  • accelerare la transizione verso gli appalti elettronici, le firme elettroniche e l'attuazione del principio "una tantum" negli appalti pubblici.