Europa, un fondo di 8 miliardi di euro per superare la Silicon Valley

L'UE approva 8,1 mld € per la ricerca sui semiconduttori, riducendo dipendenza dai fornitori stranieri e creando posti di lavoro. Effetti entro il 2025.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Commissione Europea un ha approvato un progetto da 8,1 miliardi per finanziare la ricerca sui semiconduttori. Si tratta, in particolare, di un IPCEI (Important Project of Common European Interest) per “sostenere la ricerca, l'innovazione e la prima diffusione industriale della microelettronica e delle tecnologie di comunicazione”. Il finanziamento da parte di un’iniziativa più grande, nota come European Chips Act.

Gli Stati membri forniranno fino a 8,1 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare altri 13,7 miliardi di euro di investimenti privati. Nell'ambito di questo IPCEI, 56 aziende, tra cui piccole e medie imprese ("PMI") e start-up, realizzeranno 68 progetti.

I finanziamenti saranno utilizzati per sostenere lo sviluppo di nuove tecnologie per i chip e per aiutare le aziende europee a competere con i leader mondiali dell'industria dei semiconduttori.

La Commissione ha dichiarato che il finanziamento è necessario per affrontare la "grave dipendenza" dell'UE dai fornitori stranier. Attualmente l'UE importa più del 90% dei chip che utilizza e questa dipendenza è stata aggravata dalla pandemia COVID-19 e dalla guerra in Ucraina. La Commissione ha dichiarato che il finanziamento creerà o sosterrà fino a 10.000 posti di lavoro nell'industria europea dei semiconduttori.

La microelettronica e le tecnologie di comunicazione sono la spina dorsale di qualsiasi dispositivo elettronico moderno, dai telefoni cellulari alle apparecchiature mediche. Questo importante progetto di interesse comune europeo è il più grande approvato finora e il secondo sulla microelettronica. L'innovazione è essenziale per aiutare l'economia europea a diventare più verde e più resistente. Ma l'innovazione può comportare rischi che il mercato da solo non è in grado di affrontare. È per questo che gli aiuti di Stato dovrebbero essere messi a disposizione per colmare questa lacuna.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo responsabile della politica di concorrenza - 08/06/2023

Potremmo vedere gli effetti di questa iniziativa già nel 2025, con alcuni nuovi prodotti “made in Europe” arrivare sul mercato. Il progetto dovrebbe poi arrivare ad essere completo entro il 2032.

Per determinare se il finanziamento è lecito, e che non costituisce un aiuto di stato irregolare, la Commissione ha concluso che gli aiuti alle singole imprese saranno comunque limitati, ma giustificati dal valore intrinseco dell’iniziativa nel contribuire a un miglioramento generale dell’economia dell’Unione.

Le aziende coinvolte, beneficiarie dei finanziamenti, saranno tenute a condividere i risultati con la comunità scientifica europea e l'industria al di là delle aziende e dei Paesi che fanno parte dell'IPCEI.