La spam paga ma, a volte, prosciuga le tasche. È questa la lezione che ha imparato lo spammer Adam Guerbuez, canadese che aveva scelto Facebook per inviare messaggi pubblicitari - sessuali o volti alla vendita di stupefacenti - e che ora si ritroverà a pagare 873 milioni di dollari al sito di social network, come risarcimento per il danno subito.
Guerbuez aveva capito che i 120 milioni di utenti Facebook, in costante crescita, erano un'ottima base per una piattaforma di spam. Così, grazie a dei siti realizzati ad hoc, Guerbuez è venuto in possesso di dati personali e password, utili per mettere in moto il suo piano diabolico.
In casa Facebook, tuttavia, sono intervenuti prontamente e il tribunale della California ha inflitto al canadese una megamulta. Per Mark Zuckerberg e il suo team, però, sarà difficile ottenere tale somma (eccessiva per la tasche di chiunque), che agisce più da deterrente verso eventuali furboni che in futuro vorranno macchiare l'ecosistema di Facebook.