Musica e video per tutti, e qualche dubbio

Facebook ha presentato la nuova versione del profilo personale: si chiama Timeline e raccoglie molte più informazioni. Più spazio a musica, video e notizie, che si potranno condividere ancora più facilmente. L'azienda ha anche stretto accordi con molti partner importanti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Musica e video per tutti, e qualche dubbio

Un altro elemento potenzialmente rivoluzionario è l'integrazione in Facebook di noti servizi musicali e video, come Spotify, Netflix e Hulu (nessuno purtroppo attivo in Italia). Un accesso facilitato a musica, film e serie TV che dovrebbe stimolare gli utenti a pagare per questi contenuti. E vista l'esperienza di Apple con iTunes, non c'è ragione di pensare il contrario.

A Facebook non mancano ragioni per festeggiare. Ha ormai superato i 700 milioni di iscritti, ma soprattutto è arrivato ad averne cinquecento milioni attivi in un solo giorno. Ciò significa che la maggior parte degli utenti Facebook entra nel sito almeno una volta al giorno. E quelli che lo usano da un cellulare sono almeno 350 milioni.

Facebook F8

Facebook ancora una volta cerca di sconvolgere tutto il Web, e sembra che abbia serie possibilità di riuscirci. Nata quasi in sordina questa azienda è ora uno dei nomi più rilevanti nel mondo online, e riesce a fare ombra persino alla gigantesca Google.

Ed è lecito allora sollevare qualche dubbio. Ci sono quelli che riguardano la privacy degli utenti, che inseguono Zuckerberg da sempre. Se su Facebook ci sono informazioni personali, queste devono essere protette con molta attenzione, perché i pericoli sono tanti: ci sono criminali informatici a caccia di facili vittime, sempre pronti a creare link pericolosi da far circolare, ci sono gli stalker, e persone con pochi scrupoli etici pronti a "sbirciare" Facebook con scopi ben diversi dall'amicizia. Tutti argomenti rilevanti, e che in un certo senso fanno del social network qualcosa di più reale che virtuale, con tanto di pericoli - ma nessun cartello di attenzione.

L'idea di portarci a condividere ogni cosa è poi perlomeno discutibile. Perché dovrei mettere "in piazza" ogni parte della mia vita? Forse potrebbe piacermi far sapere a tutti che sto ascoltanto The great gig in the sky, ma allo stesso modo potrei tenere per me il fatto che passo il sabato sera a giocare con la console, piuttosto che partecipare a divertenti eventi mondani?

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Comunque sia ciò che si condivide online non rispecchia un individuo, anche se dovesse passare la giornata intera a premere tasti blu. Forse un giorno sarà possibile tracciare davvero un profilo personale da una pagina online, ma non oggi. Zuckerberg lo sa di certo, ma sa anche che ci sono milioni di utenti desiderosi di usare di più Facebook e le funzioni che offre.