Facebook e Microsoft: i fatti vostri finiscono su Bing

Bing, il motore di ricerca Microsoft, integrerà e userà i dati forniti da Facebook. Cosa piace ai vostri amici, quello che pubblichiamo in bacheca, le fotografie. Potenzialmente ogni cosa sarà disponibile con una ricerca online.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Facebook e Microsoft stringono un'amicizia ancora più solida. Da ieri i dati di Facebook fanno parte di Bing, il motore di ricerca di Redmond. Questo significa che una ricerca potrà mostrarci anche le cose che sono piaciute ai nostri amici e altri contenuti provenienti dal social network.

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Le nuove "funzioni sociali" di Bing si attiveranno se un utente esegue una ricerca, e allo stesso tempo è loggato su Facebook. Una situazione tutt'altro che rara, considerato che i dati di registrazione sono conservati nel browser.

Si tratta di un primo passo e nei prossimi mesi l'integrazione tra Bing e Facebook si farà sempre più stretta. Tutto per competere con l'avversario comune, Google, che per ora osserva l'evolversi della situazione senza scomporsi troppo.

Il fulcro della novità è il tasto "mi piace" che avrete visto su diverse pagine. Se a un vostro amico è piaciuta una pagina che in qualche modo è inerente alla vostra ricerca, questa comparirà tra i risultati. Nell'equazione rientrano anche i contenuti presenti su Facebook: immaginate di cercare un video e tra i risultati avete la pagina di un amico che l'ha pubblicato, e che magari vi eravate persi per qualche ragione.

Il controllo da parte dell'utente è direttamente su Facebook, che potrà decidere di disabilitare l'applicazione Bing se è preoccupato per la propria privacy. Su Bing invece ci saranno dei pop-up informativi, che compariranno per quattro volte; se ignorati (chiusi) l'opzione si attiva di default; avremmo preferito il contrario.

E ancora una volta si solleverà il tema della privacy. Se i dati di un social network finiscono su un motore di ricerca si può star certi che a qualcuno non piacerà. E anche nell'ipotesi - fantasiosa - che il sistema sia stato creato nel pieno rispetto degli utenti e della loro intimità, c'è sempre il rischio che sia stato commesso qualche errore.

Senza considerare il fatto che gli "amici" su Facebook non sono sempre intimi, o vicini. A volte si tratta di vecchi conoscenti o colleghi. La prossima volta che uno di loro farà una ricerca imbarazzante, chissà che non veda il vostro nome tra i risultati: a quel punto avreste un segreto da condividere, e sareste subito ancora più amici (su Facebook).