Facebook Search Graph, per cercare online senza Google

Facebook ha presentato una nuova colonna portante del social networking, cioè la funzione di ricerca interna Search Graph. Attualmente in beta e a numero chiuso, questo strumento promette di darci risposte precise e pertinenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Facebook ha svelato ieri sera il Search Graph, l'ultima novità del social network più grande del mondo. Il nuovo strumento vuole essere un motore di ricerca interno alla rete sociale, e anche (soprattutto) un modo per convincere gli utenti a passarci ancora più tempo.

Mark Zuckerberg ha descritto il Search Graph la "terza colonna portante" di Facebook, dopo il Diario (Timeline) e il Flusso di Notizie (News Feed). "È un modo completamente nuovo di trovare informazioni su Facebook", ha affermato infatti il fondatore e AD dell'azienda.

Come spesso accade la novità è ancora in beta, e disponibile solo a un ristretto numero di utenti (ci si può iscrivere qui), i quali potranno cercare inizialmente tra quattro grandi categorie: persone, luoghi, immagini e interessi. "Alla fine vogliamo indicizzare tutti i post e tutti i contenuti di Facebook. Non pensavo che si potesse fare, è una delle cose migliori che abbiamo fatto negli ultimi tempi", ha aggiunto Zuckerberg.

La differenza rispetto a un motore di ricerca "classico" come Google è lampante: Search Graph non restituisce link ma risposte vere e proprie, almeno in teoria. Nei casi in cui Search Graph non saprà rispondere, interverrà Bing - il motore di ricerca di Microsoft. Pare che si sia presa in considerazione anche Google, ma poi non se n'è fatto nulla perché Facebook chiedeva regole troppo restrittive sulla privacy.

Search Graph ha suscitato da subito grande interesse, ma non l'approvazione degli investitori, infatti le azioni restano traballanti e in calo. Dalla conferenza di ieri sera ci si aspettava qualcosa di più determinante, una novità che lasciasse il segno, magari uno smartphone, ma non è stato così. D'altra parte è stato lo stesso Zuckerberg a specificare che Search Graph non diventerà una nuova fonte di profitti a breve termine, e che ci vorrà tempo prima che sia maturo.

I primi osservatori sono però ottimisti, anche se restano molte questioni in sospeso. La prima riguarda l'effettiva qualità di Search Graph, e questa con il tempo potrebbe anche diventare eccellente. Più importante però sarà vedere se le persone apprezzeranno questo nuovo modo di fare ricerche, o se preferiranno a usare Google, Bing e simili.

Secondo alcuni, poi, Search Graph altro non è che uno specchietto per le allodole nato per attirare nuovi investimenti pubblicitari, che arriva proprio mentre gli inserzionisti sembrano aver perso la fiducia in Facebook e nel "social media marketing". Le pagine di ricerca potrebbero essere in effetti un nuovo spazio dove piazzare annunci efficaci, replicando esattamente quanto fa Google; ma Facebook pensa di poter fare meglio di Big G nel soddisfare il mercato pubblicitario. 

Non resta che attendere per vedere ciò che succederà, ma sin da ora c'è almeno un dettaglio apprezzabile: Search Graph va a compensare quello che forse è il più grande problema di Facebook e dei social network in generale, vale a dire la "morte dei contenuti". Oggigiorno ciò che pubblichiamo su Facebook non dura che poche ore, che siano scherzi da due soldi o informazioni interessanti. Forum, siti e blog invece hanno il valore aggiunto della durata: i loro contenuti "si indicizzano" e si possono ritrovare anche dopo anni con una ricerca online.

Ecco, Search Graph è un tentativo di risolvere questo problema, e potrebbe in effetti accorciare le distanze con Google sul fronte della ricerca - ma il distacco per ora è ancora pantagruelico. L'azienda di Mountain View, come sappiamo, da parte sua continua a lavorare per rendere Google+ un concorrente credibile verso Facebook. Per ora entrambi i concorrenti controllano saldamente il proprio campo, e non riescono a scalfire l'altro (ricerca e social); Search Graph potrà smuovere queste acque chete?