Svelata la strategia dei prezzi di Apple: nulla è scontato

Prezzi imposti, uguaglianza fra tutti i rivenditori e i distributori, premi in denaro e controllo maniacale su tutta la catena distributiva. Questa la ricetta di Apple per guadagnare tanto, non dover mai scendere a compromessi e tenere in pugno il mercato.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Apple guadagna di più rispetto ai concorrenti grazie a strategie di mantenimento del prezzo di comprovata efficacia, e al controllo maniacale sulla catena di distribuzione. I meccanismi messi in campo dall'azienda di Cupertino per mantenere il suo status quo vengono a galla in un articolo di Macworld che non svela nulla di sconvolgente, ma aiuta a capire come essere un'azienda vincente pur vendendo prodotti costosi.

I prodotti Apple raramente si trovano in promozione, e quasi sempre mantengono invariato il cartellino del prezzo per tutto il tempo che sono a listino. Una prerogativa che è quasi un'esclusiva dell'azienda di Cupertino.

Per tutti ma non per Apple

È il frutto della strategia di mantenimento del prezzo, che sfrutta in modo geniale la popolarità dei prodotti e il modo in cui i rivenditori pubblicizzano la merce. Le altre aziende indicano un "prezzo consigliato al pubblico" e lasciano a ciascun rivenditore la libertà di impostare il proprio prezzo di vendita. Fra il prezzo all'ingrosso (quello che il rivenditore paga al distributore) e quello consigliato c'è una differenza che varia fra il 30 e il 55 percento.

È quindi la norma che un portatile di altro marchio con il prezzo consigliato di 500 euro ne costi 250 al rivenditore, che poi lo mette a scaffale a 350 euro segnalando uno "sconto del 30%"

Con Apple la musica è diversa. I dati precisi sono segreti perché rientrano fra gli accordi di riservatezza che i distributori devono sottoscrivere con l'azienda. Si ipotizza tuttavia che la forbice sia molto stretta, probabilmente limitata a pochi punti percentuali rispetto al prezzo ufficiale degli Apple Store. I rivenditori quindi non hanno margine di manovra.

###old1903###old

Verrebbe da chiedersi perché allora in tutti i grossi punti vendita ci sono prodotti Apple, se i proprietari ne ricavano guadagni bassissimi e non possono applicarvi alcuna strategia di mercato. Prima di tutto la popolarità della Mela morsicata è tale per cui in un negozio di elettronica non possono mancare iPhone, iPad, iPod e via dicendo.

In secondo luogo Apple sfrutta a dovere il meccanismo del bastone e della carota. L'azienda di Tim Cook incentiva le vendite riconoscendo al negozio una commissione economica, a patto che i suoi prodotti siano venduti a un prezzo uguale o superiore a quello consigliato dall'azienda.

Il venditore è incentivato dai consumatori a mettere in vetrina i prodotti per soddisfare l'aspettativa del cliente, e a spingere le vendite per incassare le commissioni.

I prezzi consigliati da Apple

Questo approccio, oltre a non svalutare mai i prodotti, porta altri vantaggi collaterali all'azienda. Prima di tutto Apple intasca gli stessi soldi dalle vendite dirette e da quelle indirette perché non deve competere con i riveditori, che fanno il suo stesso gioco.

In secondo luogo, i distributori non avranno mai un potere tale da poter imporre condizioni per la vendita dei prodotti di Apple, cosa che fanno invece con gli altri. Infine l'azienda di Cupertino riduce il rischio di futuri conflitti all'interno dei suoi canali di distribuzione, perché piccoli, medi e grandi rivenditori sono tutti sullo stesso piano.

I rivenditori insomma non si arricchiscono ma, come abbiamo visto, se sono bravi ci guadagno. Gli utenti finali non potranno mai beneficiare degli sconti frutto della salutare concorrenza fra rivenditori. In compenso potranno sempre rivendere la loro mercanzia a prezzi alti anche quando ormai non è più all'ultima moda.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.