Pochi giorni fa, il 29 settembre, si è tenuta una videochiamata unica nel suo genere tra Pechino e Vienna. Si è trattato infatti della prima dimostrazione di una videochiamata svolta seguendo i dettami della fisica quantistica. È un avvenimento importante per il mondo delle telecomunicazioni, in quanto impatta sul modo in cui le informazioni sono trasmesse e soprattutto rese sicure.
La videochiamata quantistica è il risultato della collaborazione tra i ricercatori della Chinese Academy of Sciences, della Austrian Academy of Sciences e della University of Vienna. La chiamata è stata codificata inviando l'informazione all'interno di particelle di luce (fotoni) generati dal satellite Micius, lanciato lo scorso anno e già testato con successo.

Come spiegato dalla Austrian Academy of Sciences, i fotoni sono stati inviati a stazioni a terra in Cina ed Europa, oltre a una stazione Satellite Laser Ranging (SLR) situata nella città austriaca di Graz. Usando la stazione orbitale per la trasmissione, le comunicazioni possono superare i limiti imposti dalla curvatura terrestre e aggirare il problema della perdita di segnale che si verifica con lunghi cavi in fibra ottica.
Cosa più importante, a differenza dei metodi di comunicazione tradizionale - che possono essere "bucati" da chiunque abbia le conoscenze tecniche e gli strumenti per farlo - le comunicazioni quantistiche non sono hackerabili. "Se qualcuno tenta d'intercettare i fotoni scambiati tra il satellite e la stazione di terra e misurare la loro polarizzazione, lo stato quantistico dei fotoni verrà cambiato da questo tentativo di misura, esponendo immediatamente gli hacker", ha spiegato Johannes Handsteiner della Austrian Academy of Sciences.

A differenza dei metodi di codifica noti che nascondo una chiave dietro problemi matematici di difficile risoluzione, la comunicazione quantistica e la crittografia usano il cosiddetto entanglement. La chiave è inserita nei fotoni e inviata davanti al messaggio crittografato - il metodo è noto come quantum key distribution (QKD).
In futuro la Chinese Academy of Sciences prevede di fare ulteriori videochiamate per testare il sistema di comunicazione con Singapore, Italia, Germani e Russia. L'obiettivo è imparare i limiti della tecnologia e sviluppare l'hardware adatto.