Per anni abbiamo considerato i Mac come dispositivi totalmente inadatti al gaming serio, relegandoli al ruolo di macchine da lavoro per professionisti creativi. Questa convinzione, profondamente radicata nella cultura tecnologica mi aveva portato ad abbassare drasticamente le aspettative quando ho deciso di testare Death Stranding sul mio MacBook Pro 16 pollici con M3 Max.
So benissimo che parlo di una macchina con un "biglietto d'ingresso importante", ma volevo proprio capire se, quando mi spostavo per lavoro solo con il mio MacBook, sarei stato davvero penalizzato sul versante del gaming, o se le varie dichiarazioni di Apple negli ultimi Keynote, corrispondevano al vero.
Bene, mai previsione fu più smentita dai fatti... anche se questa rivelazione mi ha mostrato quanto sia ancora limitato il gaming su Mac, più per colpa di Apple, che degli sviluppatori che le stanno dando fiducia, ma andiamo con ordine. Mi è bastato avviare Steam, che fino a quel momento era installato sul mio Mac, più per fare acquisti da sfruttare con la mia Steam Deck che per giocare a qualcosa, per notare come, negli ultimi mesi, la mia libreria di titoli "compatibili con processori M" sia aumentata a dismisura. Lies Of P, così come molti altri titoli, erano li pronti per essere installati e testati ma, con una punta di stupore, ho notato l'assenza di Death Stranding, Assasin's Creed Shadow e Resident Evil 4 Remake; tutti titoli che sono stati ampiamente promossi durante gli eventi Apple come pienamente compatibili con i Mac con processori della serie M.
E qui è spuntato il primo problema: in perfetto "stile Apple", questi titoli, ampiamente promossi durante i loro eventi, non sono disponibili su Steam nella loro versione compatibile per Mac, ma vanno riacquistati sul terribile Mac App Store. Perché terribile? Perché oltre a dover ricomprare un titolo che già si possiede, lo store di Apple (e in particolare il suo Game Center) non sono per nulla adatti nel rispondere alle esigenze dei giocatori di oggi, ma passiamo oltre.
Prima di investire su Death Stranding, e Assassin's Creed: Shadows, ho voluto provare Lies Of P (il titolo più recente disponibile nella mia libreria di Steam assieme a Baldur's Gate III) e nulla da dire, il mio M3 Max si è comportato divinamente. Compatibilità con il Dualsense e con il controller Xbox, 60 FPS stabili, dettagli a ultra... insomma un'esperienza del tutto analoga a quella disponibile sul mio laptop, con la sola differenza che le ventole del MacBook spingevano meno e le temperature sono rimaste maggiormente tiepide sul portatile di Apple.
L'unico aspetto negativo della mia esperienza con Lies Of P sono stati i salvataggi che, pur passando da Steam, sono separati per la versione Mac e quella Windows/Proton. Una particolarità che non ho trovato in titoli come Hades, Hades II e Cuphead, ma andiamo oltre. Dopo aver testato Lies Of P, e notato che anche il famigerato capitolo 3 di Baldur's Gate III riusciva a mantenere un frame rate che oscillava fra i 55 e i 60 FPS, mi sono deciso a riacquistare Assassin's Creed: Shadows e Death Stranding, con l'obiettivo di provarli sia sul mio M3 Max che, specialmente, sul più recente MacBook Air con processore M4 (che potete trovare su Amazon).
Death Stranding, per quanto ben ottimizzato su tutte le piattaforme, non è certamente un titolo leggero. Lanciato originariamente su PS4 nel 2019, e successivamente annunciato da Apple in pompa magna per macOS e iOS, rappresenta una sfida tecnica notevole: non esattamente il candidato ideale per un porting per smartphone e laptop senza ventole.
Su M3 Max, il risultato è stato analogo a quanto visto con Lies Of P e, anche se non ho potuto giocarci con un frame rate elevato come sul mio ROG Zephyrus con 4090 laptop, poterlo sfruttare a dettagli massimi, 60 FPS e nessun episodio di stuttering mi ha convinto sulla possibilità di poter sfruttare anche un MacBook Pro recente per giocare, ma il vero banco di prova sarebbe stato il nuovo MacBook Air M4, visto che, nella maggior parte dei casi, chi ha un Mac per lavorare e un PC da gaming per giocare, si orienta sui Macbook Air o, alla bisogna, sui modelli Pro con il processore base.
All'avvio del gioco su MacBook Air M4, ecco la prima sorpresa positiva: nessun glitch, nessuno stuttering, nessuna imperfezione di sorta. Ovviamente ottenere lo stesso risultato che su M3 Max sarebbe stato impensabile ma, al netto di tutto, ho potuto giocare a Death Stranding su un MacBook Air con un frame rate stabile di 30 fps, non i 60 fps ideali che preferisco, una risoluzione di 2560 x 1440 e le impostazioni grafiche al massimo. Ovviamente c'era ancora margine per qualche piccola correzione ma già così il risultato si è dimostrato sorprendente. Ho voluto testare il titolo in diverse situazioni, in modo da verificare se il MacBook Air entrasse in thermal throttling riducendo le performance, ma l'unica cosa che ho constatato è un frame rate leggermente meno stabile in alcune sezioni più complesse (come le boss fight contro le CA hce presentano molti più elementi su schermo in movimento).
Insomma un ottimo risultato se si tiene in considerazione che stavo eseguendo Death Stranding su un laptop completamente privo di ventole, dove fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile farlo. Se poi si pensa che il MacBook Air in questione era il modello base con 16GB di RAM, e un prezzo di listino di poco superiore ai mille euro, indubbiamente un risultato promettente... almeno prima di mettere mano a Assassin's Creed: Shadows.
L'ultimo capitolo della celebre saga di Ubisoft, per quanto ampiamente pubblicizzato come "disponibile anche su Mac della serie M", si è rivelato molto deludente. Le specifiche tecniche del Mac App Store, ovviamente, rispecchiano la filosofia di Apple di offrire pochissime informazioni ai propri clienti, visto che tutto dovrebbe "magicamente funzionare" senza preoccupazioni di sorta, peccato che per quanto sia indicato come "compatibile con tutti i processori della serie M", su M4 mi sono imbattuto in performance scarsissime (meno di 30 fps di frame rate a dettagli bassi), difficoltà nell'avviarsi e temperature del MacBook Air schizzate immediatamente alle stelle. Ovviamente su MacBook Pro con M3 Max questo problema non si è presentato e ho potuto giocarci a 60 FPS con dettagli grafici alti, ma il punto non è questo, visto che il bacino di potenziali clienti di questo titolo sono i possessori di un MacBook Air che, tramite la pubblicità fatta da Apple, magari lo acquisteranno convinti di poterci giocare "in totale tranquillità".
Tutto questo per dire che, per quanto i PC Windows dedicati al gaming rimangano le migliori macchine possibili per giocare su PC, i Mac attualmente in commercio avrebbero, quasi, tutte le carte in regola per essere, anche, delle macchine da gaming... i problemi, al momento, sono però tutti da ritrovarsi in Apple, nella sua mentalità chiusa e nella sua comunicazione che mal si sposa con un settore come quello del gaming.
Nessuno comprerà mai un Mac "solo per giocare" ma questa apertura nei confronti di un settore da sempre poco presente nell'ultimo ventennio di Apple, potrebbe risultare ottima per tutti quelli che hanno un Mac e, magari, vogliono giocare a qualche titolo recente o per chi, come vi scrive, "lavora su Mac e gioca su Windows". Il problema, però, e che nessuno che abbia una libreria su Steam ricomprerà mai un gioco su Mac App Store solo per usarlo in quei momenti in cui non ha un PC da gaming a disposizione. Alla stessa maniera, è molto difficile che, proprio in virtù di elementi come: una scarsa comunicazione, un Mac app Store che necessiterebbe una gestione migliore della sezione dedicata al gaming e un Game Centre totalmente inadatto a gestire titoli diversi da quelli di matrice mobile.
Insomma, allo stato attuale, non si può più dire che i Mac non sono macchine da gaming, i progressi fatti sono notevoli, seppur poco conosciuti ai più, e per quanto, come vi anticipavo poc'anzi, non si tratta di una situazione per la quale "i Mac soppianteranno i PC Windows" nel breve periodo, è indubbiamente un plus notevole per i possessori, attuali o futuri, di alcuni modelli di Mac con processore Silicon.
Il problema, però, è proprio il fatto che non basta promuovere in pompa magna l'arrivo di Cyberpunk 2077 sui Mac con processore M, per eliminare la necessità di portarsi un PC handheld in viaggio assieme al proprio Mac. Quella transizione "da macchina da lavoro a piattaforma per il gaming" purtroppo è ancora lontana e dovrà passare, assolutamente, su una migliore integrazione con Steam e sull'offrire la possibilità, almeno inizialmente se proprio non lo si vuole fare sulla lunga distanza, di poter fruire dei titoli acquistati sulla piattaforma di Valve anche su Mac.
Allo stesso tempo, non basta dire che un titolo è compatibile (perché di fatto Assassin's Creed: Shadows lo è) con i processori M, ma spiegare con che modello di processore il titolo funzioni a tutti gli effetti. Su M1 il titolo di Ubisoft fa fatica ad avviarsi e, quando lo fa, gira a circa 10/15 FPS, sull'ultimo M4 non offre performance sufficienti per poterlo giocare in tranquillità. Nulla di strano, se si tiene in considerazione l'hardware di cui stiamo parlando, ma considerando che la maggior parte dei possessori di prodotti Apple è abituata a comprare un'app e vederla funzionare, se Apple vorrà aprirsi maggiormente al gaming dovrà cominciare a comunicare in maniera diversa.
Al netto di tutti questi aspetti, si tratta comunque di segnali decisamente positivi. Apple è sta vivendo un periodo di transizione molto promettente che, in un futuro molto remoto (e per certi versi utopistico conoscendo le politiche dell'azienda di Cupertino), potrebbe portare i Mac a essere considerati macchine da gaming (con le giuste considerazioni), sempre se gli sviluppatori continueranno a dare fiducia a Apple e se le vendite non si riveleranno disastrose come quelle dei più recenti porting della serie Resident Evil, caduti vittima proprio dell'obbligo di dover essere riacquistati su Mac App Store. Volendo fare un ultimo volo pindarico, se proprio Apple volesse spingere a tutti i costi sul suo store proprietario, forse trasformare Apple Arcade in qualcosa di più di un servizio in abbonamento per giochi mobile, potrebbe essere una buona soluzione.
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?