Fibra e LTE per il controllo acquedotto e rifiuti di Torino

Avviato a Torino il progetto ALMANAC che punta a sfruttare le tecnologie IT per distribuzione dell'acqua e la gestione dei rifiuti.

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a cura di Dario D'Elia

A Torino è partito il progetto europeo ALMANAC per la distribuzione dell'acqua e la gestione dei rifiuti basate su tecnologie innovative. Si parla di comunicazioni Machine-to-Machine (M2M) e Capillary Networks (reti cittadine pervasive basate su protocolli radio short range) integrate con le reti ultrabroadband in fibra e mobile (LTE). Insomma, una delle espressioni del bando Smart Cities 2013 che vede coinvolti il Comune di Torino, Telecom Italia e il Centro di Ricerca Istituto Superiore Mario Boella (ISMB).

L'applicazione per la distribuzione dell'acqua sarà sviluppata presso i laboratori torinesi di Telecom Italia per essere successivamente introdotta nei settori specifici della rete idrica cittadina, grazie al coinvolgimento di SMAT, tramite la Città di Torino. "L'applicazione consentirà di individuare le eventuali perdite lungo l'infrastruttura idrica, di monitorare e predire la richiesta di acqua, nonché di promuovere comportamenti virtuosi da parte dei cittadini attraverso mirate azioni d'informazione", spiega la nota ufficiale.

Smart Torino

"La soluzione per la gestione ottimizzata dei rifiuti sarà integrata nelle isole ecologiche interrate, già individuate in diverse zone della città, grazie al coinvolgimento di AMIAT, in collaborazione con il Comune di Torino". In questo caso si punta a prevedere e monitorare in tempo reale il livello di riempimento dei contenitori, ad esempio per ottimizzare i percorsi dei mezzi di raccolta, a permettere agli utenti di inviare informazioni e riscontri rispetto a eventuali situazioni problematiche. Ma anche promuovere comportamenti sostenibili da parte dei cittadini e rendere disponibili sotto forma di open data pubblici informazioni sul livello di salute della città.

"Il progetto ALMANAC dimostrerà inoltre come le piattaforme ICT siano in grado di integrare applicazioni sviluppate da terze parti ma, soprattutto, di coinvolgere direttamente i cittadini di Torino nella prospettiva collettiva di Smart City", prosegue la nota. "Il consorzio internazionale include oltre ai partner torinesi, due celebri Centri di Ricerca europei (dalla Germania il Fraunhofer Institute e dalla Danimarca l'Alexandra Institute) e due piccole medie imprese altamente innovative (la danese In-Jet e la svedese CNET)".