Flickr, le stampe delle foto possono essere acquistate direttamente dal sito

Flickr ha aggiunto sul proprio sito una nuova funzione che consente di stampare direttamente su carta, metallo o tela le proprie foto.

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a cura di Alessandro Crea

Flickr ha aggiunto una nuova funzione al suo sito web, la possibilità di ordinare stampe delle proprie foto direttamente dal sito. ‎Le nuove opzioni includono stampe su metallo e tela, stampe su carta 4 x 6 da inviare ai parenti e libri fotografici (stampati in collaborazione con Blurb e Chatbooks). L'unica limitazione è quella di poter acquistare soltanto le stampe delle proprie foto e non quelle di altri fotografi.

‎‎L'opzione per ordinare le stampe inoltre è piuttosto prominente sul sito: c'è infatti un nuovo comando "Stampe" nella parte superiore di ogni pagina, e ogni immagine avrà anche un link diretto per ordinarne una stampa. ‎‎La nuova funzionalità è stata fortemente voluta da SmugMug, che ha acquistato Flickr nel 2018 e offre già funzionalità simili per ordinare stampe per i suoi servizi più professionali e che spera in questo modo di espandere la disponibilità di queste opzioni a una più vasta gamma di utenti.

In realtà si tratta di un ritorno, perché fino al 2017 Flickr offriva servizi simili. Dopo l'acquisizione di Yahoo!, proprietaria di Flickr, da parte di Verizon, tutti le funzioni interne di stampa furono rimosse, affidando esclusivamente a Blurb la possibilità di creare photobook. Infine, ad aprile 2018, l'ultimo passaggio di mano, da Verizon a SmugMug, che ha pensato bene di reintrodurre le funzioni rimosse.

La verità è che Flickr negli anni è entrata abbastanza in crisi d'identità, perdendo terreno su tutti i fronti. Pur avendo un potenziale enorme infatti quest'ultimo è stato sperperato nel corso degli anni: social network quando Facebook ancora non c'era (l'esordio è del 2004), piattaforma di condivisione foto ben prima di Instagram e archivio molto prima di Google, Flickr non ha saputo capitalizzare nessuna di queste identità, mentre i fotografi più professionali e puristi negli anni gli hanno preferito altre piattaforme. Ora la palla è passata a SmugMug, che dovrà immaginare soluzioni per rilanciare un servizio che ha sì un proprio zoccolo duro di appassionati, ma che con meno di 100 milioni di utenti vanta ormai numeri irrisori rispetto ai social network più affermati.