FLOW: i droni di DJI mostrano Chamonix come nessuno l'ha mai vista

Il regista Maxime Moulin ci mostra Chamonix-Mont-Blanc nella sua versione più immacolata, inseguendo Sam Favret sui suoi sci.

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a cura di Gabriele Scordamaglia

Stagione invernale: sebbene per molti ciò possa rappresentare "solamente" freddo e neve (per chi ha la fortuna di potersela godere), c'è sempre quella porzione di popolazione che non aspetta altro di poter allacciare gli scarponi e lanciarsi giù da una montagna, cavalcando un paio di sci. Ovviamente negli ultimi due anni la situazione è stata leggermente più complicata a causa della pandemia da COVID-19, ma ciò non ha tolto la motivazione agli appassionati, alcuni dei quali hanno sfruttato la ridotta affluenza di sciatori sulle piste per provare a creare qualcosa di unico.

La collaborazione tra Sam Favret, uno dei freerider più conosciuti sulla scena internazionale, e Maxime Moulin, regista di cortometraggi dedicati agli sport estremi (con un'attenzione particolare rivolta agli sport invernali), ha dato vita a FLOW, un corto ambientato sulle montagne immacolate di Chamonix-Mont-Blanc, girato interamente utilizzando droni e attrezzatura prodotta da DJI. Il fatto di poter sfruttare un paesaggio del genere, che per la prima volta in tanti anni si è presentato nella sua veste più "naturale", ha fatto scattare l'ispirazione nella mente del regista, che non ci ha pensato due volte prima di ingaggiare Favret per dare vita a un progetto che è riuscito a vincere il premio come "Miglior Cortometraggio Internazionale di Sci" all'High Five Ski Film Festival del 2021.

Dopo aver scalato la montagna per ben cinque ore (ricordiamo che gli impianti di risalita sono stati chiusi al pubblico durante la stagione 20/21, per i motivi già citati), il team di ripresa si è trovato davanti uno scenario mozzafiato, probabilmente mai vissuto prima. I droni FPV di DJI, oltre all'Inspire 2 equipaggiato con stabilizzatore Zenmuse X7 e al Mavic 2 Pro, hanno offerto una flessibilità di ripresa che mai sarebbe stata raggiunta con l'utilizzo di videocamere tradizionali, consentendo di ottenere una ripresa continua e costantemente monitorata anche a velocità elevatissime.

L'unico "problema" da affrontare rimaneva dunque solo quello di garantire una comunicazione affidabile e in real-time tra lo sciatore e gli addetti alle riprese: ciò ha richiesto una preparazione preliminare curata nei minimi dettagli, che si è divisa in un primo volo che ha funto da sopralluogo, in modo da crearsi un'idea generica dell'ambiente circostante, e l'utilizzo di radio e telefoni che mantenessero sempre in contatto Favret con gli operatori dei droni. E ciò che ne è uscito fuori è un'opera d'arte che va ben al di là dei premi e dei riconoscimenti, ma che rimane sostanzialmente un'esperienza che celebra il talento di Moulin dietro questa "cinepresa" poco convenzionale, che punta a ispirare tutti gli appassionati di sci e di riprese aeree a fare sempre del proprio meglio per ottenere il video perfetto.

https://vimeo.com/648284994