Fotocamera da 100 megapixel, il ruggito hi-tech della Cina

L'Istituto di Ottica ed Elettronica (IOE) dell'Accademia delle Scienze cinese ha prodotto un sensore-record da 100 Mpixel, inserita in una fotocamera (IOE3-Keban) destinata alla mappatura aerea. Impresa a metà strada tra l'utile e la dimostrazione di forza, fa capire che la Cina è tecnologicamente pronta a competere sul mercato fotografico internazionale.

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a cura di Alberto De Bernardi

L'Istituto di Ottica ed Elettronica (IOE) dell'Accademia delle Scienze cinese ha prodotto un sensore-record da 100 Mpixel. Si tratta, per la precisione, di un CCD quadrato, capace di registrare immagini da 10.240x10.240 pixel.

Il sensore è contenuto in una fotocamera chiamata IOE3-Keban, che complessivamente ha richiesto circa 2 anni di sviluppo e che, considerate le peculiarità, è piuttosto compatta: approssimativamente quadrata, ha infatti una larghezza inferiore ai 20 centimetri.  

La fotocamera non è destinata a sostituire i modelli medio formato da studio, quanto piuttosto ad applicazioni come mappatura aerea, monitoraggio di aree a rischio e simili, anche grazie alla notevole tolleranza a fattori ambientali estremi. La temperatura di esercizio, ad esempio, parte da -20°C e arriva a 55°C. Nonostante questo, offre alcune funzioni prettamente consumer come la HDR.

La IOE3-Keban è attualmente la fotocamera cinese con la conta di Mpixel più alta, e per questo, oltre all'effettiva utilità sul campo, serve anche a dimostrare un'eccellenza tecnologica solitamente non associata ai prodotti Made in China. Staremo a vedere se, nei prossimi anni, sapranno affacciarsi sul mercato internazionale nuovi produttori capaci di insidiare gli attuali colossi nipponici, come del resto loro per primi avevano fatto, anni addietro, a spese degli allora dominanti brand tedeschi.