Francesco Caio, mister Agenda Digitale o subcomandante?

Il presidente Letta ha nominato Francesco Caio mister Agenda Digitale. Si occuperà della supervisione del progetto. Il suo nome balzò agli onori della cronaca nel 2009 quando Wikileaks diffuse un suo rapporto super dettagliato sulla condizione broadband del nostro paese.

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a cura di Dario D'Elia

Francesco Caio è il subcomandante dell'Agenda Digitale italiana, perché come (non) direbbe Marcos "il comandante è la politica; io sono il subcomandante perché sto agli ordini della politica". A parte gli scherzi è davvero una bella notizia per l'Italia.

Non solo perché finalmente si sblocca uno dei nodi più complicati del progetto Agenda Digitale, ma anche perché Caio è uno degli esperti a cui è più chiara la condizione del paese. Fu proprio lui nel 2009 a ricevere l'incarico di studiare il problema del digital divide nazionale. Il famoso Rapporto Caio di fatto tolse il velo di omertà sul broadband italiano.

Mister Agenda Digitale

"Ho chiesto a Francesco Caio di essere a Palazzo Chigi mister Agenda digitale del governo. Missione alla quale voglio dare massimo impulso", ha scritto ieri su Twitter il presidente Enrico Letta. "Sono onorato della fiducia accordatami dal presidente del Consiglio Letta nell'affidarmi questo incarico che, d'accordo con il Cda di Avio, considero un'occasione di volontariato civile cui dedicare nei prossimi mesi una parte del mio tempo a titolo gratuito", ha risposto l'esperto via agenzia.

Francesco Caio è un 56enne che ha iniziato la sua carriera come responsabile divisione telecom e multimedia di Omnitel. Dopodiché è passata a Merloni e poi Cable & Wireless. Tra il 2008 e il 2009 ha svolto l'attività di consulente IT in ambito broadband per i governi inglese e italiano. Nel 2011 è entrato in Avio dove oggi ha la carica di amministratore delegato.

oppure subcomandante?

L'unico dettaglio che potrebbe far alzare il sopracciglio è dovuto agli incarichi di vice presidente in Lehman Brothers e Nomura fra il 2006 e il 2011. Sì, proprio loro, quelle degli scandali dei derivati.

In ogni caso, fino ad ora Caio è sembrato un battitore libero, almeno sulla carta. Il suo rapporto si era distinto per la qualità del lavoro svolto, e anche per l'inaspettata pubblicazione su Wikileaks. La sua nuova responsabilità di "subcomandante" dovrebbe consentirgli di controllare le attività dell'Agenzia per l'Italia Digitale, oggi presieduta da Ragosa.

In bocca al lupo a Mister Agenda Digitale. Hasta la banda larga, siempre.