Frenata brusca per l'e-commerce USA

Negli USA il tasso di crescita dell'e-commerce è calato a picco: il boom è alla spalle, adesso bisognerà migliorare i modelli di business

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Negli Stati Uniti il fenomeno e-commerce si sta lentamente sgonfiando. I tassi di crescita del 25% registrati negli ultimi anni in molte categorie merceologiche sono ormai storia. Già dall'inizio del 2007 sono stati rilevati consistenti rallentamenti nei segmenti ticket, libri e office.

Insomma, il picco è stato ormai superato… inizia la fase calante. Nella prossima decade si assisterà ad una normalizzazione diffusa dei tassi di crescita. E non è un caso che un colosso come Dell - che ha costruito parte dei suo successo proprio sulla vendita online - abbia deciso di sbarcare finalmente nella grande distribuzione. Anche Expedia ha praticamente triplicato il numero di chioschi per la vendita dei biglietti.

Questa inversione di tendenza, ovviamente, non porterà alla scomparsa del mercato online ma semplicemente alla stabilizzazione delle sue dinamiche economiche. Secondo le previsioni, infatti, nel 2007 le vendite online toccheranno quota 116 miliardi di dollari e rappresenteranno circa il 5% del segmento retail. Un buon volume di affari, insomma, ma senza l'hype degli scorsi anni. Tanto più che la share online rispetto a quella totale, entro il 2011, raggiungerà a malapena il 7%. Unica mosca bianca l'e-commerce hardware e software pc, che eroderà il comparto retail tradizionale del 40%.

Cosa è successo? Beh, secondo gli esperti i consumatori starebbero cambiando le abitudini di acquisto. L'e-commerce non è più una novità e neanche una dimensione da sperimentare o esplorare. Si tratta semplicemente di un metodo alternativo all'acquisto on-street: in alcuni casi economicamente vantaggioso, ma in altri solo un po' più noioso.

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