Giorni contati per i troll dei brevetti?

La corte supreme è sul punto di prendere una decisione delicatissima sul tema dei brevetti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Corte Suprema di Washington sta prendendo una decisione che potrebbe avere conseguenze storiche in tutti i settori, compreso quello del software e dell'hardware.

Lunedì, infatti, sarà stabilito che cosa può essere brevettato e cosa invece non è meritevole di protezione legale, la "decisione più importante degli ultimi 50 anni, nel campo dei brevetti, in particolare per la portata dei danni e dei benefici che potrebbe portare", ha detto John F. Duffy, professore alla George Wahington University, che aggiunge "il solo fatto che la Corte prenda il tema in considerazione renderà nervose molte persone, compresi i produttori di software e le aziende del settore biotecnologico".

L'attivazione della corte suprema è la conseguenza diretta di una sentenza d'appello dello scorso ottobre (pdf), che limitava significativamente la possibilità di vincolare una procedura a un brevetto, dichiarando ammissibili solo quelle "legate ad una particolare macchina o apparato".

Washington, la Corte Suprema.

In altre parole, questa decisione metterebbe fine ai "troll dei brevetti" dei quali tante volte abbiamo parlato.

Per i richiedenti la decisione della corte d'appello "mette a rischio decine di migliaia di brevetti esistenti, e minaccia di soffocare l'innovazione delle nuove tecnologie, che sono alla base della moderna economia dell'informazione". Altri, invece, sostengono che siano proprio i brevetti a soffocare l'innovazione, piuttosto che stimolarla.

La decisione della Corte Suprema di pronunciarsi, adesso, potrebbe mettere fine all'abitudine di brevettare praticamente ogni cosa, e poi magari non farci nulla, nell'attesa che qualcuno abbia una buona idea, abbastanza simile a quella del brevetto da giustificare una causa milionaria.

Uno dei partecipanti al processo.

Nel nostro settore tutte le grandi aziende, prima o poi, si sono trovate ad affrontare una causa contro un "troll dei brevetti". La conclusione più comune è che l'azienda paga all'accusatore una cifra, anche sostanziosa, per mettere fine alla causa. Alcuni si sono arricchiti con questo espediente, chissà se saranno gli ultimi.

D'altra parte anche molte aziende sfruttano la potenza del "brevetto facile" per mettere sotto chiave tecnologie e soluzioni che, potenzialmente, potrebbero alterare il mercato, introducendo novità che le obbligherebbero a cambiare modello di business o, peggio ancora, abbassare i prezzi. L'esempio più lampante è, forse, il rinnovo dei brevetti sui medicinali, per i quali basta modificare una formula di un nonnulla per continuare a vendere come nuova una scoperta vecchia di anni.

Vien da sé, quindi, che molti stiano attendendo la decisione della corte mangiandosi le unghie.