Gli italiani abbandonano la rete fissa: -1,2 milioni in 2 anni

L'ultimo rapporto AGCOM conferma sia la riduzione degli accessi alla rete fissa che la saturazione del mercato mobile. Telecom per la prima volta nel broadband scende sotto la soglia del 50% di mercato.

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a cura di Dario D'Elia

Il mercato italiano della telefonia mobile è giunto a saturazione, mentre quello residenziale registra un costante calo degli accessi. Questa in sintesi la fotografia del segmento telecomunicazioni italiano. L'ultimo rapporto AGCOM, riguardante il quarto trimestre 2013, pare di facile interpretazione.

Le linee mobili sono a quota 92,48 milioni e da più di 12 mesi fluttuano verso l'alto o verso il basso di qualche centinaio di migliaia di unità. "Il mercato, negli ultimi due anni, è sostanzialmente saturo. Come testimoniato dalle operazioni di mobile number portability (nel periodo considerato, mediamente 3,5 milioni di richieste per trimestre), nuovi clienti si acquisiscono solo da altri operatori. Ciò ha favorito una guerra dei prezzi", si legge nel rapporto AGCOM.

"A fine dicembre, la customer base ha una flessione su base annua (-240 mila linee) mentre mostra un lieve aumento rispetto al trimestre precedente (+140 mila)".

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Da rilevare poi che su base annua il traffico telefonico (oltre 150 miliardi di minuti da inizio anno) risulta in aumento dell'8,6%, mentre si amplia la flessione degli SMS, che con 76,7 miliardi inviati da inizio anno segnano una riduzione di oltre il 20%. Insomma le app di messaging stanno spopolando.

TIM detiene ancora la quota di mercato più consistente con il 33,8%; segue Vodafone con il 30,8%. Ma comunque flettono entrambe dello 0,9% a favore di H3G (+0,2%) ed, in misura più consistente, di Wind (+1,7%), che raggiunge il 25%.

Per quanto riguarda invece gli accessi diretti alla rete fissa, rispetto a dicembre 2012, si osserva un calo per circa 730 mila linee (-1,2 milioni negli ultimi 2 anni), in accelerazione rispetto a quanto osservato nei dodici mesi precedenti (-450 mila circa).

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"La quota di Telecom Italia negli ultimi dodici mesi è scesa dell’1,5%, collocandosi al 63,1%", puntualizza il rapporto. "Di ciò si avvantaggia fondamentalmente Fastweb la quale, confermando la tendenza dei trimestri precedenti, su base annuale guadagna l'1,0%, portandosi ormai a ridosso di Vodafone (-0,2%)".

Per quanto riguarda la banda larga gli accessi sono cresciuti di 220 mila unità (+160 mila nel 2012). Telecom Italia è scesa per la prima volta al 49,8%, avvantaggiando soprattutto Fastweb (+1,1%) e quasi nulla Vodafone (+0,1%) e Wind (-0,4%).

Accessi banda larga

Il dato complessivo è preoccupante perché secondo il Rapporto Caio la riduzione delle linee fisse disincentiva ad investire in reti di nuova generazione. La fibra per altro è cresciuta di sole 10mila utenze rispetto alle 290mila del 2012.

Per quanto riguarda gli operatori alternativi è leader Wind con il 36,6%, seguita da Vodafone, Fastweb e Tiscali. Sul fronte wireless broadband colpisce la crescita degli accessi WiMax, che ormai si equivalgono a quelli in fibra: rappresenta la metà del complessivo aumento degli accessi degli OLO nell'ultimo anno. Linkem detiene il 56% dello specifico segmento, seguita da Aria con il 38% circa.