2007 - 2009: breve cronistoria del fenomeno spam

Storia dello spam, dagli albori di questa tecnica pubblicitaria agli ultimi strumenti per contrastarla.

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a cura di Tom's Hardware

2007 - 2009: breve cronistoria del fenomeno spam

2007 - Il rating relativo alla ripartizione delle fonti di spam per paese risulta guidato dagli Stati Uniti (11,2% del volume complessivo dello spam mondiale), al secondo posto troviamo la Federazione Russa (10,8%), con un gap peraltro trascurabile rispetto al leader della graduatoria.

La terza posizione va invece ad appannaggio della Polonia, l'unico paese dell'Europa Orientale entrato a far parte della TOP 20. Compare per la prima volta nella TOP 10 l'India, il paese che nel corso del 2011 andrà poi ad insediarsi al primo posto del rating dedicato alla geografia delle fonti di spam.

In base ai dati da noi raccolti ed analizzati riguardo al 2007, la Cina si colloca soltanto alla nona posizione della graduatoria in questione. Nella parte inferiore della TOP 20 (dall' 11° al 20° posto) si registra inoltre la presenza di ben 5 paesi dell'America Latina.

L'anno 2007 segna l'inizio dell'era delle scoperte geografiche da parte dei malintenzionati dediti alla creazione e all'organizzazione di estese botnet. Avendo subito una disfatta particolarmente pesante in Cina – paese in cui nell'anno precedente, come abbiamo visto, era stata messa in atto una rigorosa politica di regolamentazione del Web – i malfattori della Rete rivolgono le loro mire verso paesi decisamente meno "protetti", situati in Asia, Medio Oriente ed America Latina, dove i titolari delle botnet provvedono a ripristinare le attività illecite abitualmente condotte.

Oltre che per l'assenza di leggi in grado di contrastare il dilagare dello spam, queste macro-regioni geografiche generalmente si caratterizzano per lo scarso livello di alfabetizzazione informatica degli utenti, così come per uno scarso utilizzo di adeguati software antivirus da parte degli utenti Internet. Questi elementi, combinati tra loro, permettono ai cybercriminali di ottenere facilmente   il pieno accesso ai computer degli utenti.

2008 - Stati Uniti e Russia si scambiano le rispettive posizioni nell'ambito del rating relativo ai paesi che costituiscono le maggiori fonti di diffusione dello spam globale: dal territorio della Federazione Russa viene inoltrato in Rete il 22% dello spam mondiale, mentre da quello statunitense viene distribuito il 16% del volume complessivo di messaggi e-mail indesiderati. Gli altri paesi seguono, in classifica, con un gap davvero rilevante rispetto ai due leader della gladiatoria. Fa la sua comparsa nella TOP10 del 2008 un'altra nazione dell'Europa Orientale - l'Ucraina.

Nella seconda metà del 2009 aumenta la quantità di messaggi e-mail "spazzatura" inviati nelle caselle di posta elettronica da parte degli spammer americani. Nel flusso globale dello spam, la quota riconducibile agli Stati Uniti raggiunge un valore pari al 24,4%. I nostri analisti hanno rilevato come questo incremento sia stato prodotto unitamente ad un aumento del numero dei domini statunitensi infetti.

Si tratta di un indice inequivocabile delle crescenti attenzioni manifestate dai virus writer nei confronti degli USA e di un'evidente testimonianza della conduzione di complessi attacchi informatici volti ad infettare i domini presi di mira e a produrre, contemporaneamente, l'asservimento dei computer degli utenti-vittima a vaste reti botnet (ci riferiamo, nella fattispecie, agli attacchi che hanno contemplato l'utilizzo del backdoor Bredolab da parte dei cybercriminali).

Nel 2009, la quota di messaggi e-mail indesiderati riconducibile agli Stati Uniti (è stata pari al 16% del volume complessivo dello spam mondiale. Per contro, nel corso di questo anno, l'analogo indice percentuale attribuibile alla Russia ha fatto segnare una progressiva diminuzione, per attestarsi su un valore medio pari all' 8,5% del totale. Il rating in questione vede inoltre, nel 2009, Brasile (7,6%), India (5,9%) e Corea (4,8%) andare ad occupare le posizioni della classifica situate immediatamente a ridosso della Federazione Russa. 

I proprietari delle botnet, nel frattempo, provvedono a rafforzare la loro presenza sul territorio di numerosi paesi in via di sviluppo: la TOP 10 relativa alla geografia delle fonti di spam nell'anno 2009 non comprende alcun paese dell'Europa Occidentale.